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14 Ottobre 2021
Redazione 105
Il modello Green Pass italiano è uno tra i più severi in Europa. Dal 15 ottobre tutti i lavoratori, sia del pubblico che del privato, dovranno essere in possesso del certificato verde. Sarà compito delle aziende controllare che tutti siano in regola. Nel nostro Paese c’è però un serio problema nel settore logistica e trasporti. Tre conducenti italiani su quattro sono già vaccinati ma, bisogna tener conto degli stranieri che operano nel Paese, che fanno scendere a un totale di due terzi i camionisti in Italia che dispongono del green pass. Anche perché molti autotrasportatori dell’Europa centro-orientale che operano anche nel nostro Paese sono coperti dallo Sputnik, vaccino non riconosciuto dall’Ema e che quindi non dà diritto al Green Pass. Cosa accadrà dunque nelle prossime ore? Lo vedremo, ma c’è il rischio se non di una paralisi del settore, di gravi problemi e ritardi nel trasporto merci. Paolo Uggè, 74 anni, uno dei vertici sindacali dell’autotrasporto non lascia ben sperare: “Dichiarare uno sciopero non consentito non sarebbe giusto. Ma è evidente che la reazione della gente non corrisponde alla razionalità, vista la situazione di incertezza”, lasciando presagire l’ipotesi di un ricatto da parte del settore per ottenere un rinvio dell’obbligo della certificazione. Gli autotrasportatori chiedono dunque più tempo per voce di Uggè: “Ciò che gli autotrasportatori dicono di volere adesso è altro: l’obbligo di vaccino, ma rinviato all’anno nuovo. Perché la categoria adesso non è tutta pronta e la parte che non lo è non intende sottoporsi ai continui tamponi”.
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