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Se ti fai male in pausa caffè non è infortunio sul lavoro

Redazione 105

La sentenza di Corte di Cassazione dà ragione all’Inail

La Cassazione ha dato ragione al ricorso dell’Inail che ha negato il risarcimento per infortunio sul luogo di lavoro a una donna che nel luglio 2010 era in servizio presso la procura della Repubblica di Firenze e si è infortunata nella strada di ritorno dal vicino bar dove aveva bevuto il caffè con due colleghe. La Corte ha ribaltato quanto stabilito dagli altri gradi di giudizio accogliendo il ricorso dell’Inail che non aveva intenzione di risarcire la donna nonostante le prime indicazioni del tribunale e della Corte d’appello di Firenze. I primi gradi di giudizio avevano infatti dato ragione alla donna dal momento che la pausa “era stata autorizzata dal datore di lavoro" e che "era assente il servizio bar all'interno dell'ufficio".  A detta dell’Inail, però, prendere il caffè non è considerato un “necessario bisogno fisiologico che avrebbe consentito di mantenere la stretta connessione con l'attività lavorativa".  In seguito a queste osservazioni la Corte ha deciso che "è da escludere l'indennizzabilità dell'infortunio subito dalla lavoratrice durante la pausa al di fuori dall'ufficio giudiziario ove prestava la propria attività e lungo il percorso seguito per andare al bar a prendere un caffè", dato che "la lavoratrice allontanandosi dall'ufficio per raggiungere un vicino pubblico esercizio, si è volontariamente esposta ad un rischio non necessariamente connesso all'attività lavorativa per il soddisfacimento di un bisogno certamente procrastinabile e non impellente, interrompendo così la necessaria connessione causale tra attività lavorativa e incidente". Insomma se uno proprio si deve fare male, meglio che lo faccia andando in bagno, non a prendere il caffè!

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