Loading

TUTTO NEWS

Un Unicorno in casa? La contea di Los Angeles dice sì alla piccola Madeline

La tenera richiesta di una bimba che vuole tenere a casa l’animale fantastico

Una bimba di nome Madeline ha voluto fare una strana richiesta alla contea di Los Angeles. Il sogno della piccola è sempre stato quello di avere un unicorno e la bimba, forte di un grande senso civico, si è così rivolta alle autorità per il controllo degli animali di Los Angeles, chiedendo una licenza per possederne uno.

"Cara contea di Los Angeles - si legge nella lettera inviata dalla bambina - , vorrei la tua approvazione se posso avere un unicorno nel mio cortile se riesco a trovarne uno". Una richiesta strampalata, ma anche consapevole: la bimba sa che scovarne uno non è cosa semplice. Di fronte a una richiesta così cortese, la direttrice Marcia Mayeda del Dipartimento per la cura e il controllo degli animali della contea, ha ovviamente accettato la domanda della bambina, inviandole un certificato di autorizzazione, un'etichetta di metallo color rosa a forma di cuore con la scritta "Permanent Unicorn License", insieme a un peluche di unicorno bianco con orecchie rosa, zoccoli viola e un corno d'argento. 

La Contea ha anche dato alcune regole alla piccola Madeline perché comprendesse la serietà della cura di un animale: alla creatura mitica deve essere fornita un'ampia esposizione alla luce del sole, raggi di luna e arcobaleni, il suo corno deve essere lucidato almeno una volta al mese con un panno morbido, qualsiasi scintillio o glitter spruzzato sull'animale deve essere non tossico e biodegradabile e l'animale deve venire nutrito con anguria almeno una volta alla settimana. L’autorizzazione c’è, il vademcum per la sua educazione e cura anche, ora manca solo l’unicorno!


Ma la leggenda degli unicorni quando nasce?

L'unicorno è una raffigurazione molto antica, le prime effigi associate a questi cavalli alati con un corno sulla fronte, risalgono ad un periodo che va tra il 3300 a.C. e il 1300 a.C. Successive descrizioni dell’animale risalgono al IV secolo a.C, all’epoca uno storico di nome Ctesia di Cnido si riferiva spesso ad asini dalla mole di cavallo dal manto bianco, occhi cerulei, teste cremisi e corna multicolore di mezzo metro di lunghezza. Nel Medioevo si era diffuso anche il commercio di corni di unicorno, che in realtà erano zanne di narvalo, spacciate per magiche dai marinai e i mercanti dell'epoca. Il mito dell’unicorno non è ancora scomparso, ma continua a vivere soprattutto nella fantasia dei più piccoli e nel mondo fantasy. 

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.