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La foto di una donna sul water scattata dal Roomba finisce su Facebook

Redazione 105

Le immagini fatte per migliorare l’algoritmo sono sfuggite di mano

Una donna sul water con le mutande abbassate e un bambino a pancia in giù in mezzo a un corridoio. Sono queste le foto sensibili scattate dal robot di pulizia domestico più famoso in circolazione, un modello della serie Roomba di iRobot, e finite sul web. A gennaio 2022 il MIT Technology Review riceve una segnalazione per 15 screenshot scattati da un'aspirapolvere e poi pubblicati su gruppi chiusi di social media. Gli aspirapolvere di cui parliamo fotografano tutto, e poi inviano le immagini a Scale Ai, una start up dove lavoratori di tutto il mondo etichettano i dati, gli audio, e le foto. I dati servono a migliorare il robot che “cresce” al crescere dei dati che immagazzina.  

IRobot infatti ha dichiarato di aver condiviso oltre 2 milioni di immagini solo con Scale AI, tra queste ci sono le 15 immagini inviate al MIT. Tuttavia, il portavoce di iRobot ha specificato che le immagini sono state scattate da “robot di sviluppo speciali con modifiche hardware e software che non sono e non sono mai state presenti sui prodotti di consumo iRobot per l’acquisto”. Le foto “rubate” non provengono da robot venduti sul mercato. I dispositivi erano stati consegnati a “collezionisti e dipendenti pagati” che avevano coscientemente firmato accordi scritti che li informavano che tutti i dati raccolti da iRobot, inclusi i video, potevano essere condivisi con l’azienda per scopi di formazione. Sui robot in questione sarebbe addirittura stata apposta un’etichetta che avvisava della registrazione video e che consigliava ai tester di “rimuovere tutto ciò che ritenevano sensibile da qualsiasi spazio in cui opera il robot, compresi i bambini”.
Solo che con la privacy finisce spesso così, siamo formalmente “informati”, ma quasi sempre inconsapevoli di cosa firmiamo, accettiamo, sottoscriviamo. E si finisce sul water in mondovisione!

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