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A 19 anni ha l’Alzheimer: è il malato più giovane mai registrato
Ha iniziato a perdere la memoria e ha lasciato il liceo a causa della malattia
Il più giovane malato di Alzheimer mai registrato ha 19 anni. Ne ha parlato il Journal of Alzheimer’s disease; sulla rivista scientifica un gruppo di scienziati cinesi ha descritto la sua situazione clinica, già ripresa dalla stampa locale: il giovane non riusciva più a leggere come prima, faceva difficoltà a concentrarsi e a portare a termine i compiti, con evidenti deficit della memoria a breve termine. Lo studente cinese poco più che maggiorenne ha scoperto di essere affetto da un rarissimo caso di Alzheimer precoce; al momento si tratta di un’ipotesi, ma se venisse confermata, sarebbe il più giovane malato al mondo.
La malattia di Alzheimer con manifestazione così precoce è una forma rara di demenza che colpisce persone di età inferiore ai 65 anni: i casi “giovani” sono dal 5 al 10 per cento del totale dei malati di Alzheimer. Quasi tutti i pazienti con Alzheimer sotto i 30 anni presentano mutazioni genetiche che li predispongono alla malattia. L’adolescente cinese non presenta, però, nessuna delle mutazioni genetiche finora identificate legate alla demenza e questo rende il caso ancora più interessante dal punto di vista scientifico.
Il ragazzo ha cominciato ad avere difficoltà di concentrazione già a 17 anni, durante gli studi liceali. La situazione è peggiorata nel tempo e ha iniziato a soffrire di perdita di memoria a breve termine: non riusciva a ricordare che cosa fosse successo il giorno precedente o dove aveva lasciato le sue cose. Infine ha iniziato ad avere difficoltà a leggere e ad avere reazioni rallentate; non ricordava se avesse o no mangiato, non riusciva a terminare i compiti. Così il ragazzo ha dovuto abbandonare gli studi.
In cura a Pechino, è stato sottoposto a tutti i test del caso: la risonanza ha mostrato i classici effetti dell’Alzheimer.
Alessandro Padovani, direttore della Clinica di Neurologia all’Università di Brescia, ha commentato il caso con queste parole: “Tutti i dati riportati vanno nella direzione di una diagnosi di Alzheimer sebbene quando si verifica un esordio precoce in genere c’è una base genetica ben chiara che in questo caso non c’è. Casi ad esordio giovanile, tra i 28-32 anni sono noti, e sono tutti legati a mutazioni genetiche. Tuttavia non sono mai stati descritti casi così precoci, per lo più slegati da storie familiari o mutazioni genetiche. La storia di questo ragazzo è eclatante perché ci sono già segni evidenti di malattia in un’epoca inaspettatamente anticipata”.