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Antartide, avvistata gigantesca “medusa fantasma”

Redazione 105

Sono meno di 130 gli avvistamenti di questa misteriosa creatura degli abissi, tra i più grandi predatori invertebrati delle profondità marine. Ora un esemplare è stato fotografato al largo delle coste del continente antartico.

Lunga circa 9 metri, con quattro “braccia” fluttuanti e una “testa” a forma di cupola, la creatura era più grande del sommergibile che ospitava i turisti che la stavano ammirando. Questo sorprendente avvistamento è avvenuto a molti metri di profondità al largo della costa di Rongé Island, in Antartide. 

La Stygiomedusa gigantea, chiamata anche “medusa fantasma gigante” è stata descritta per la prima volta nel 1910. Da quel momento in poi, nei successivi anni fino alla prima fotografia, questo esemplare è stato avvistato solo 126 volte, compresi gli esemplari catturati nelle reti e i filmati registrati da veicoli sottomarini a comando remoto (i cosiddetti ROV, dall’inglese Remotely Operated Vehicle). 

Al loro ritorno in superficie, i turisti sulla nave da spedizione Viking Expeditions hanno mostrato le immagini scattate a Daniel M. Moore, biologo marino dell’Università di Exeter nel Regno Unito, ed è stato subito chiaro che quello che avevano visto era “qualcosa di incredibilmente raro”. Inaspettatamente, da allora, tra ottobre 2022 e gennaio 2023, nel corso di una serie di immersioni in sommergibile sono stati osservati altri sette-otto esemplari, anche a causa dell’ampliamento dell’offerta turistica. 

Le acque antartiche sotto i 50 metri di profondità non sono state ancora ben esplorate perché raggiungere tali profondità è molto difficile e costoso. Adesso però, grazie anche ai sommergibili turistici che raggiungono i 300 metri circa sott’acqua, qualsiasi spedizione potrebbe essere “la prima a osservare certe zone di fondale marino”, spiega Moore. E magari potrebbe anche incappare in un’altra di queste incredibili creature! 

La scienza sa ancora poco di questi giganteschi invertebrati: si ipotizza, ad esempio, che usino i propri tentacoli a forma di nastro per catturare e cibarsi di plancton e piccoli pesci. La medusa è stata inoltre più volte osservata in compagnia di un piccolo pesce (forse la protula pelagica) che le vive accanto, in simbiosi. Si tratta di un rapporto di reciproco vantaggio: il pesce riceve riparo e protezione dalla medusa, in cambio la protegge dalle malattie, cibandosi dei parassiti che potrebbero attaccarsi al suo corpo.

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