Cristina Marino seguita per giorni da un paparazzo, lo sfogo sui social

Qualche giorno fa era toccato a Bruce Willis e sua moglie, ora a Cristina Marino. Sono ogni giorno di più le celebrità che mostrano intolleranza verso l’estenuante assillo dei paparazzi.
La denuncia, questa volta, viene appunto dall’attrice Cristina Marino, moglie dell’attore Luca Argentero. 

È risaputo che la coppia non ami essere fotografata e seguita nella vita privata. I due non hanno infatti mai mostrato foto della figlia Nina Speranza e amano vivere nella tranquillità della propria privacy familiare. Sicuramente è vero che i personaggi pubblici sono abituati ad essere continuamente puntati e fotografati, ma questa volta il limite è stato superato. L’atteggiamento dei paparazzi è diventato “maniacale” e del tutto inappropriato, anche per una coppia famosa. 

Cristina Marino si sfoga sui social, raccontando l’inseguimento da parte di un paparazzo dal giorno in cui ha lasciato l’ospedale, dopo aver dato alla luce il suo secondogenito Noé Roberto.
È davvero triste vedere come un momento così puro e privato venga sporcato dalle indiscrezioni di persone che non sanno quando è bene fermarsi.
Ma la neomamma non si ferma e munita di cellulare riprende a sua volta il paparazzo, postandolo sui social con la descrizione «Il Maniaco».
A sconvolgere, però, sono i commenti, che si schierano a favore del paparazzo. La risposta dell’attrice non tarda ad arrivare: «Visto che leggo dei commenti da bar come “Maniaco, che brutta parola”, “dovresti essere addirittura grata”, o “se stavi col panettiere non sarebbe successo” … Ora, tutto bello, tutto giusto, tutto vero ma ci tenevo solo a specificare che tutto questo accade dal giorno in cui siamo usciti dall’ospedale», «L’obiettivo è quello di farvi capire che questo accade tutti i giorni, tutto il giorno, senza tregua, senza sosta, dove tra l’altro la novità di due genitori al parco tra ieri e oggi non credo cambi» - prosegue l’attrice - «Va bene accettare due fotine al parco di due persone che scelgono di fare una vita pubblica ma ci deve essere un limite».
Concludendo: «Come ci deve essere un limite nelle cose che leggo delle persone. Ma mi sembra che stiamo perdendo il lume della ragione».