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Phubbing, quando il telefono è più importante delle persone

Il fenomeno indica l’abitudine di preferire lo smartphone al proprio interlocutore. Cosa fare per evitarlo?

Phubbing, quando il telefono è più importante delle persone

Credits: Getty Images

24 Marzo 2023

Redazione 105

Lo stai facendo anche adesso, lo sappiamo. Ti stai divertendo a phubbare la gente? No, aspetta “phubba” che? Potreste, infatti, non sapere che cos'è il phubbing, ma esserne stati spesso vittime o artefici. L’espressione deriva dall'inglese phone (telefono) e snubbing (snobbare) ed indica l'abitudine di ignorare le persone che ci circondano per concentrare la nostra attenzione sullo smartphone. In una definizione più generale è incluso anche quando, seduti a tavola, si snobba un amico o un parente per guardare la tv.

Il termine è stato inventato nel 2013 dall’australiano Alex Haigh, allora studente di marketing e oggi esperto di comunicazione. Il phubbing sembra derivare da un disturbo dell'autocontrollo, una specie di tendenza compulsiva che si traduce nell’astrazione dal contesto sociale, specialmente nei più giovani. Questa attività è diventata talmente comune da essere considerata “accettabile”.

Impegnarsi in uno spensierato scrolling è comprensibile in circostanze di lunga attesa come un viaggio o in coda alle poste. Tuttavia, in momenti che dovrebbero essere dedicati alla socializzazione, il gesto diventa estremamente scortese. Inoltre, uno studio di J. Roberts e M. David ha rilevato che se la persona trascurata è il proprio partner, il phubbing impatta sul benessere generale della relazione, generando spesso distanza nella coppia.

Lo psicologo sociale Luca Pancani spiega in questi termini il fenomeno: “Si caratterizza a tutti gli effetti come forma di esclusione sociale, in particolare di ostracismo: ci si percepisce invisibili e inesistenti in un dato contesto […] l’ubiquità dello smartphone fa sì che questo fenomeno possa essere agito da chiunque e in qualsiasi momento, accrescendo la possibilità di conseguenze negative per chi lo subisce. Ciò assume un’importanza ancora maggiore nella relazione genitori-figli, in cui lo stile parentale e la responsività alle richieste dei figli rivestono un ruolo cruciale nello sviluppo adolescenziale.”

Una buona abitudine per bloccare il meccanismo potrebbe essere quella di disattivare le notifiche dei social. Il phubbing colpisce, infatti, l’intelligenza sociale delle persone, che perdono la capacità di empatizzare e conversare con gli altri in modo positivo. Nei casi peggiori, il phubbing “matto e disperatissimo” può avere anche conseguenze sul nostro corpo con alcuni scompensi fisici, quali disturbi alla vista, tendiniti ed emicranie.

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