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Alex Schwazer: “Un atleta non smette mai di essere un atleta”
“Oggi mi dovrei sentire un ex atleta, ma io non mi sono mai sentito tale. Se senti una passione dentro di te, nessun episodio te la potrà togliere”
Alex Schwazer, marciatore italiano e campione olimpico, è stato ospite dello show televisivo Le Iene, dove ha portato un toccante monologo. Nella puntata di martedì 11 aprile l'ex olimpionico azzurro e medaglia d'oro a Pechino 2008, ha parlato dell’intricata vicenda di giustizia sportiva che l’ha visto protagonista. Dopo essere risultato positivo all'Epo una volta, ad Alex è stato impedito di gareggiare nuovamente poco prima dell'inizio delle Olimpiadi di Rio. Ma la presunta seconda positività, che gli ha impedito di partecipare alla competizione in Brasile, non è mai stata provata dalle autorità giudiziarie italiane.
Una storia davvero tragica che forse non tutti possono comprendere. Ed è per questo che Alex ha deciso di provare a far comprendere alle persone il suo dolore e la sua storia, attraverso gli occhi e le parole di chi ha visto ingiustamente svanire il suo più grande sogno con troppa facilità.
"Quasi sette anni fa mi trovavo in una stanza d’albergo a Rio de Janeiro, ero pronto - ha esordito Schwazer - Pronto a tornare a marciare alle Olimpiadi, otto anni dopo Pechino e dopo la squalifica per doping. Era la gara del mio riscatto, la gara per cui mi preparavo ogni giorno da due anni, dando ogni giorno il massimo. Eppure, non ho potuto farla. I giudici del tribunale internazionale dello sport mi hanno ritenuto colpevole e mi hanno impedito di scendere in strada a marciare. Quasi 5 anni dopo, un tribunale ordinario italiano mi ha scagionato da ogni colpa per non aver commesso il fatto".
Una decisione che ha decretato la fine della carriera di Alex: "Io quella gara avrei potuto e dovuto farla. Ho subito un'ingiustizia che purtroppo non si potrà più rimediare e oggi mi dovrei sentire un ex atleta, ma la verità è che io non mi sono mai sentito tale, perché se senti una passione dentro di te, allora nessun episodio te la potrà togliere: resiste a tutto. Un atleta non smette mai di essere un atleta. La giustizia sportiva non mi ha permesso di vivere fino in fondo il sogno di tornare alle gare, ma il mio sogno continua ad esserci dentro di me, ed io continuo ad inseguirlo, con o senza gare".