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Coppia su OnlyFans: "Guadagniamo tanto, ma le banche ci rifiutano"

Redazione 105

Le banche non reputano i soldi guadagnati con OnlyFans come eticamente corretti: ecco il racconto della giovane coppia di Varese

Anche le banche hanno un’etica, a scoprirlo è una coppia di Varese, Matteo e Vittoria, content creators della piattaforma di OnlyFans, dove sono conosciuti con il nome di Shinratensei98

Durante un’intervista a Fanpage, raccontano come la creazione di contenuti hot sulla piattaforma retribuisca bene, anche 15/20 mila euro a settimana, se non fosse per le banche italiane che gli bloccano continuamente i conti poiché reputano la provenienza del denaro non coerente con le loro linee guida.

Nonostante la coppia paghi le tasse e registri le fatture dei commercialisti, le banche si ostinano a ostacolare quel genere di flusso di denaro.

Dicono che non rispettiamo le loro linee guida, ma la verità è che i soldi che arrivando da OnlyFans per loro non sono etici”, racconta Matteo dopo essersi rivolto ad un commercialista, nel momento che ha visto il primo conto chiuso.

Ci hanno spiegato che i soldi che arrivano da loro non sono ben visti, così quando vedono bonifici arrivare da Fenix International (l’azienda proprietaria della piattaforma con sede a Londra) iniziano a fare controlli” - continua a raccontare la coppia, aggiungendo i grandi disagi che ogni volta che una banca decide di chiudere conto sono costretti ad affrontare – “Tutti abbiamo scadenze e pagamenti. Ogni volta che ci chiudono un conto poi è un problema aprirne un altro. I commercialisti ci hanno spiegato che, quando entrano tanti soldi, ti mettono in una lista antiriciclaggio. Così partono i controlli. Gli ha mandato le fatture provando che era tutto in regola. Hanno risposto dicendo che purtroppo non rispettiamo le linee guida della banca”.

I ragazzi concludono presentando il loro stupore per questa situazione che non si riescono a comprendere, tutto viene pagato e dichiarato; quindi, il comportamento che stanno subendo è inspiegabile ed aggiungono inoltre, che non possono dar torto ai tanti che alla fine decidono di spostarsi all’estero per questioni fiscali.

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