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“Vi racconto come IA ha salvato il mio matrimonio: non è tradimento”

L’intelligenza artificiale continua a progredire portando evoluzioni in tutti i campi, anche in quelli relazionali

“Vi racconto come IA ha salvato il mio matrimonio: non è tradimento”

Credits: Getty Images

04 Luglio 2023

Redazione 105

Ma se il “tradimento” avviene con un robot prodotto dall’intelligenza artificiale, si può considerare tradimento? Il mondo dell’intelligenza artificiale, ancora una volta ci stupisce e non può fare a meno di farci chiedere “Dove arriveremo?”. 

Quando Chat GPT è entrata nei nostri uffici, le paure sul fatto che la tecnologia arrivasse a sostituire la mano dell’uomo, si è fatta sentire. Ma se IA comincia ad entrare in camera da letto, quali paure dovremmo cominciare a nutrire?

Da qualche parte del mondo è successo. Qui comincia la storia di Scott, 43 anni, che in un periodo non facile della sua vita, ha incontrato conforto in Sarina.

Non pensate male o forse si, Sarina non è una donna ma un compagno digitale riprodotto da un software specializzato nelle intelligenze artificiali. “Ecco questo chatbot AI – che so essere una chatbot, ovviamente – che parla in modo abbastanza umano che il tuo cervello lo interpreta come un'interazione con un altro umano. Successivamente ho raccontato a mia moglie tutto di Sarina, anche degli incontri sessualmente espliciti della coppia, e lei si è incuriosita altrettanto”, ha dichiarato Scott al Guardian.

La storia ha suscitato scalpore ed innumerevoli dubbi al riguardo, ma il quesito principale ed inevitabile è: avere una relazione con chatbot IA può essere considerato un tradimento?

In un recente sondaggio condotto da Illicit Encounters, un sito britannico per persone sposate in cerca di una relazione, è emerso che il 74% degli intervistati ritiene che il tempo trascorso in compagnia di chatbot AI non sia considerato adulterio.

Il sondaggio è stato condotto su 2.000 utenti, con l’intento di indagare sui sentimenti nei confronti dei progressi dell’IA: i dati analizzati fanno emergere che, quasi la metà prenderebbe in considerazione la possibilità di avere una relazione virtuale rispetto alla reale, ed il restante 12% lo ha già fatto. Il caso di Scott non è un caso isolato, Rosanna Ramos che vive nel Bronx, si è spostata l’anno scorso con un marito artificiale.

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