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Gaia Zorzi racconta un orribile episodio che ha vissuto in discoteca

Redazione 105

In un durissimo post pubblicato sui suoi social, Gaia Zorzi ha raccontato un episodio sconcertante: “Nel cocktail che ho bevuto c’era del sedativo”

Parole durissime quelle di Gaia Zorzi, sorella minore dell’influencer Tommaso Zorzi, divulgate da uno dei suoi profili social: la ragazza, infatti, ha raccontato la sua terribile esperienza di qualche anno fa, quando è stata drogata con la droga dello stupro in un locale all’estero.

Gaia Zorzi ha deciso di uscire allo scoperto dopo anni che i fatti sono accaduti per mettere in guardia le tante (troppe) ragazze che ormai sempre più spesso sono vittime della droga dello stupro. “Stupidamente accettai dei drink da un gruppo di ragazzi che non conoscevo – racconta la giovane influencer sui suoi profili social – Era inizio serata (saranno state le 11 di sera) e io da quel momento non mi ricordo nulla. Zero assoluto. A quanto pare ho perso i sensi, è arrivata l’ambulanza fuori dal locale e io mi sono svegliata il giorno dopo alle 13 in ospedale”. 

Grazie al cielo – ha aggiunto nel post – quella sera una delle mie coinquiline non ha lasciato mai il mio fianco, mentre l’altra ha continuato a far serata. Rimase pure in ospedale fino alle sei di mattina (quando poi le dissero che probabilmente mi sarei svegliata tardi e le conveniva tornare a casa). Trovarono nel mio sangue rohypnol, un sedativo conosciuto come “date drug”. Anni dopo questo locale di Maastricht chiuse dopo che questa cosa successe a più ragazze e si scoprì che erano i baristi a vendere queste sostanze ai ragazzi che frequentavano la discoteca”.

Tantissimi i commenti sotto al post di Gaia Zorzi, che raccontano di altre drammatiche storie come la sua. Un ragazzo le ha risposto raccontando la storia di un amico: “Lui si svegliò su una panchina. Crede che gli sia stato somministrato per sbaglio, nella convinzione che quel cocktail fosse per una ragazza. Veramente terrificante”. Una mamma, invece, ha commentato: “È accaduto anche a mia figlia in un locale a Roma. Dopo un cocktail ha cominciato a non connettere più. Meno male che il locale era fornito di un’infermeria dove le hanno prestato soccorso e che era con alcune amiche che sono rimaste con lei. Il giorno dopo era ancora intontita”. 

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