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Credits: Getty Images
08 Settembre 2023
Redazione 105
Imparare a conoscere la propria personalità alimentare può aiutare a individuare strategie per rimettersi in forma, se necessario. Una recente ricerca condotta da un team californiano su 217 adulti e pubblicata su Jama ha dimostrato che l'identificazione della personalità alimentare ha dimostrato che i partecipanti che avevano seguito un programma di dieta personalizzato basato sulla loro personalità alimentare avevano ottenuto risultati migliori rispetto a quelli che avevano seguito programmi di dieta standard.
Inoltre, grazie a questo studio è stato possibile identificare cinque personalità comuni legate al rapporto con il cibo.
La prima personalità è quella degli impulsivi: persone che perdono il controllo di fronte ad un buffet o ad un bar. I ricercatori americani consigliano di praticare strategie di evitamento o resistenza. È normale che ci venga voglia di mangiare ciò che vediamo, ma è importante non mettere in tavola alimenti al di fuori dei pasti principali.
Dopo gli impulsivi, ecco i fuori orario: mangiare tra i pasti può portare ad un aumento di peso anche se sono trascorsi solo pochi minuti dal pasto principale. Chi ha l'abitudine di fare spuntini fuori pasto potrebbe ritrovarsi con qualche chilo in più alla fine dell'anno.
Al terzo posto troviamo gli emotivi, coloro che utilizzano il cibo come conforto e per alleviare lo stress. Mangiare in modo consapevole, attraverso la mindfulness, può aiutare a capire il vero bisogno del nostro corpo. Questa nuova consapevolezza può portare a una trasformazione positiva del nostro rapporto con il cibo e con noi stessi.
Al penultimo posto, ci sono i ripulitori, soggetti che incontrano qualche difficoltà a resistere al cibo che rimane nel piatto. È importante prestare attenzione alle dimensioni dei piatti, poiché quelli più grandi possono indurre a porzioni più grandi di cibo.
Ed alla fine troviamo i velocisti. Coloro che mangiano velocemente potrebbero arrivare a mangiare troppo. Per sentirsi sazi, occorre pazienza, poiché lo stomaco impiega circa 20 minuti per inviare un segnale di sazietà al cervello. Per questo motivo, è consigliabile mangiare in modo più lento e introdurre le fibre insolubili, come i cereali integrali, per aiutare la digestione.