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Coppa Davis, l’Italia del tennis è campione del mondo dopo 47 anni
Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, Lorenzo Musetti e Simone Bolelli hanno conquistato l’insalatiera d’argento: è la seconda volta nella nostra storia
Una settimana fa Jannik Sinner ci aveva fatto sognare, arrendendosi solo in finale agli ATP Finals di Torino contro il numero 1 al mondo Novak Djokovic dopo una cavalcata trionfale. E ora, una settimana dopo, l’altoatesino si è preso la sua rivincita proprio contro Nole, eliminando la sua Serbia in semifinale alla Coppa Davis sabato 25 novembre. Vincendo l’incontro individuale e poi il doppio con Lorenzo Sonego. Il giorno dopo, in finale contro l’Australia, non c’è stata storia.
Il primo a scendere in campo è stato Lorenzo Arnaldi che ha affrontato una maratona tennistica di due ore e mezza contro Alexei Popyrin, conquistando la vittoria al terzo set. Poi è stata la volta di Jannik Sinner che si è sbarazzato in un’ora e mezza di Alex De Minaur con una prestazione impressionante. Dopo un inizio tentennante, Sinner ha vinto 6-3, 6-0, facendo aggiudicare agli azzurri la tanto agognata Copp Davis.
Per l’Italia con il team composto – oltre che da Sinner – da Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, Lorenzo Musetti e Simone Bolelli e capitanato da Filippo Volandri è un trionfo storico arrivato 47 anni dopo. Nel 1976 era stata infatti la nazionale di Adriano Panatta capitanata da Nicola Pietrangeli a sollevare l’insalatiera per la prima volta nella nostra storia.
Sugli spalti ad applaudire l’Italia c’erano proprio Pietrangeli ed anche Matteo Berrettini, che da infortunato avrebbe potuto prendersi una pausa ma ha scelto di rimanere a sostenere il team, soffrendo e tifando con i tennisti in campo. E poi c’è la nostra stella: Jannik Sinner, il numero 4 del mondo che in questi giorni ha dimostrato di essere ben più del numero 4. Sinner ha traghettato il team verso il trionfo, annullando in semifinale tre match point consecutivi contro Djokovic.
Sempre contro la Serbia, la coppia magica di doppio composta da Sinner e Sonego è stata un altro punto culminante di questa pagina di storia tennistica. E ancora Matteo Arnaldi, da rookie a elemento chiave della squadra in una sola stagione, ha dimostrato il suo valore vincendo il primo incontro con Popyrin. Un momento dunque epocale per il tennis italiano e il futuro – vista l’età dei nostri campioni – sembra promettere che il meglio debba ancora venire.