Tutto News
Le missioni nello Spazio possono causare la disfunzione erettile
Uno studio ha analizzato i tessuti responsabili della funzione erettile nei topi e ha rivelato un aumento dello stress ossidativo e danni alle arterie che forniscono sangue al pene
Le missioni nello Spazio profondo, come quelle su Marte e sulla Luna, potrebbero presentare rischi per la salute sessuale degli astronauti maschi, secondo uno studio condotto dalla NASA. La ricerca suggerisce che l’esposizione ai raggi cosmici, particelle altamente energetiche presenti nello spazio, e in misura minore la microgravità, potrebbero causare problemi di disfunzione erettile, persino dopo il ritorno sulla Terra.
Finora gli effetti delle radiazioni spaziali sulla salute sessuale non erano stati adeguatamente considerati. Lo studio, basato su esperimenti condotti su topi, solleva preoccupazioni per gli equipaggi impegnati nelle future missioni nello spazio profondo, come gli astronauti del programma lunare Artemis. L’esposizione ai raggi cosmici e la microgravità potrebbero danneggiare i tessuti vascolari, causando problemi di disfunzione erettile.
Mentre la disfunzione erettile interessa già più della metà degli uomini sopra i 40 anni sulla Terra, gli effetti del volo spaziale su questa condizione non erano stati precedentemente studiati. Sulla Terra, siamo protetti dai danni dei raggi cosmici grazie al campo magnetico e all’atmosfera. Gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) continuano a beneficiare di questa protezione, ma al di fuori dell’atmosfera terrestre ricevono una quantità di raggi cosmici in un giorno pari a quella che una persona sulla Terra accumula in un anno. Nelle missioni su Luna e Marte, gli astronauti dovranno affidarsi a specifiche protezioni per difendersi dalle radiazioni cosmiche.
Lo studio condotto da Justin La Favor, esperto di disfunzioni neurovascolari alla Florida State University, ha simulato gli effetti delle radiazioni cosmiche sulla fisiologia maschile utilizzando topi. I topi sono stati esposti a raggi cosmici simulati e mantenuti in condizioni di microgravità simulata. L’analisi dei tessuti responsabili della funzione erettile nei topi ha rivelato un aumento dello stress ossidativo e danni alle arterie che forniscono sangue al pene dopo anche una breve esposizione ai raggi cosmici.
Anche la microgravità simulata ha avuto un impatto negativo, seppur in misura minore. Gli autori dello studio hanno suggerito che la funzione neurovascolare dei tessuti erettili negli astronauti potrebbe rimanere compromessa a lungo termine, anche dopo la conclusione della missione spaziale. Tuttavia una nota positiva è che il trattamento con antiossidanti mirati ai percorsi chimici che regolano la circolazione del sangue sembra migliorare la funzionalità dei tessuti e contrastare la disfunzione erettile. Questo suggerisce che, nonostante gli eventuali danni, la disfunzione erettile potrebbe non essere permanente e potrebbe essere trattata con successo.