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Alessandro Borghi: "Interpretare Rocco Siffredi è stato faticoso"
"Quando me lo hanno proposto la prima volta, tra me e me ho pensato che non fosse il posto giusto per fare questo tipo di operazione, l’Italia è un Paese iperbigotto"
Alessandro Borghi è il protagonista della nuova serie Netflix Supersex. La serie è incentrata sulla vita del noto attore Rocco Siffredi e Borghi rivestirà proprio i suoi panni. Un ruolo che l’attore romano ha definito molto “faticoso”, ma che gli ha dato la possibilità di conoscere meglio tratti inediti dell’uomo considerato unanimemente il "Re del porno".
Borghi ha raccontato la sua esperienza in una lunga intervista al settimanale Vanity Fair. L’attore, per interpretare al meglio il divo, è volato a Budapest, e insieme a Siffredi ha costruito nel migliore dei modi il personaggio. Alla giornalista che gli ha chiesto come sia stato interpretare questo ruolo, Borghi ha risposto: "Una cosa completamente diversa da tutto quello che avevo fatto: per la prima volta interpreto una persona reale, che è viva. Per me recitare è sempre un processo impulsivo, non sono uno che si prepara molto, ma qui a Rocco dovevo qualcosa".
L’intervistatrice gli ha poi domandato come mai abbia accettato di interpretare una figura così divisiva come quella di Rocco Siffredi e l’attore ha risposto: "Quando me lo hanno proposto la prima volta, tra me e me ho pensato che non fosse il posto giusto per fare questo tipo di operazione, l’Italia è un Paese iperbigotto. Ma ci sono stati due elementi che mi hanno convinto. Il primo: la scrittura, molto bella, una grande occasione di andare a indagare e a raccontare la storia di un uomo. Il secondo: i social. Questa grande facilità nell’esprimere un giudizio da parte di tutti, sui social, mi ha fatto pensare: è bene fare incazzare qualcuno. Apriamo un dibattito".
Alla domanda su quale sia il suo rapporto con il porno, Borghi ha spiegato: "Sono un grande fruitore di porno da sempre, sin da giovanissimo, e la cosa succedeva perché non c’era nessuno che mi diceva: guarda che quella roba lì funziona così. Da ragazzino ti approcci all’argomento non tanto per gli ormoni, che magari arrivano dopo, ma per la curiosità. Ti sembra una cosa complicatissima, e tu vuoi sapere proprio come si fa a baciare, a toccare".