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Cosa ci spinge a fare gli scherzi a Carnevale e il 1° aprile?

Redazione 105

La tradizione degli scherzi ha radici profonde nell’antichità: all’epoca servivano a rinsaldare i legami di gruppo

Gli scherzi sono un fenomeno sociale antico che permea la cultura umana da millenni. Vengono fatti ovunque: nelle caserme, nei campus universitari, nei campeggi, negli uffici e alle feste. Ma cosa spinge le persone a giocare tiri mancini a ignari malcapitati, divertendosi alle loro spalle? E perché in certi periodi dell’anno, come Carnevale e il 1° aprile, si fanno più scherzi del solito?

Innanzitutto gli scherzi trovano una cornice adatta durante questi momenti perché queste giornate consentono una sorta di licenza sociale per comportamenti trasgressivi. Queste occasioni permettono di ribaltare temporaneamente le norme sociali e di celebrare il rinnovamento delle stagioni, in cui il “vecchio” lascia spazio al “nuovo”, comprese le gerarchie sociali e le regole del gioco. La tradizione delle burle ha radici profonde nell’antichità e serviva a rinsaldare i legami di gruppo, sanzionare comportamenti scorretti e scoprire nuovi aspetti della realtà.

Gli scherzi possono assumere forme diverse, ma l’elemento comune è il loro carattere unilaterale: coinvolgono una vittima che viene manipolata o spinta a fare qualcosa in base a una credenza errata. Tuttavia il fine degli scherzi non è necessariamente causare angoscia o umiliazione, ma piuttosto provocare imbarazzo o disagio in modo giocoso. Definire uno scherzo non è semplice. Moira Marsh, antropologa all’Indiana University Bloomington, lo descrive come un gioco unilaterale in cui un bersaglio viene manipolato sulla base di una credenza errata.

Le vittime degli scherzi spesso non recitano un copione, ma sono se stesse, mettendo in mostra i propri difetti o comportamenti abituali. Gli scherzi possono quindi fungere da specchio della società, mettendo in luce le debolezze umane e offrendo una lezione di moralità o umiltà. La reazione appropriata di fronte a uno scherzo è di accettare l’umiliazione giocosa senza perdere lucidità e dignità, dimostrando un sano senso dell’umorismo. Gli scherzi sono dunque una manifestazione complessa della cultura umana, che spazia dalla semplice comicità alla trasgressione sociale e all’apprendimento morale.

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