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Blame shifting: cos’è e come capire se ti stanno manipolando
Un atteggiamento estremamente manipolativo, che rischia di avere gravi conseguenze per chi ne è vittima. Ecco come riconoscerlo
Vi è mai capitato di sentirvi in colpa pur non avendo fatto nulla di male? Se sì, è probabile che siate state vittime di blame shifting, un comportamento che molti manipolatori mettono in atto per far ricadere le proprie colpe sugli altri. Si tratta di persone che, incapaci di assumersi la responsabilità dei propri errori, provano (e spesso riescono) a proiettarli sulle loro “vittime”, mantenendo nei confronti di quest’ultime una posizione di superiorità e controllo.
Davanti a questi individui è facile sentirsi “sempre in difetto”: ci si sente fragili, l’autostima crolla, ci si trova in uno stato di confusione costante che rischia di fare perdere il contatto con la realtà e barcollare il proprio senso di identità.
Chi utilizza il blame shifting è di solito un individuo immaturo e insicuro, che non ha voglia di investire la giusta energia nelle sue relazioni, né tantomeno è capace di ammettere un eventuale errore: farlo significherebbe dover chiedere scusa e, soprattutto, tentare di rimediare.
Come accorgersi se qualcuno sta “abusando” di noi? Innanzitutto è necessario ascoltare prima di tutto noi stessi e le nostre emozioni: come ci sentiamo in presenza di questa persona? Se la sensazione che prevale è di disagio, se ci sentiamo in colpa ma non riusciamo a capire il perché, se i “fatti”, guardati con attenzione, raccontano una storia diversa di quella del nostro interlocutore, probabilmente c’è qualcosa che non va.
Riuscire a capirlo è un passo non semplice ma necessario per riuscire a contrastare il condizionamento subdolo di chi, col proprio comportamento abusante, può nel tempo compromettere anche gravemente la nostra salute mentale. In questi casi, rivolgersi a un professionista è fondamentale.