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I gatti cadono sempre in piedi: ma è vero? E perché?
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Il paradosso del gatto imburrato ce l’ha insegnato: un gatto non cadrà mai sulla schiena. Ma come mai, quando sono in caduta libera, i gatti alla fine riescono sempre ad atterrare sulle loro zampe? Per capirlo, dobbiamo fare appello alla scienza. I gatti possiedono un sistema di equilibrio chiamato "riflesso di raddrizzamento" che permette loro di orientarsi e atterrare sulle zampe. Tuttavia, non sempre riescono a farlo: l'altezza della caduta influisce infatti sulla loro capacità di atterrare in sicurezza.
Nel 1894, lo scienziato francese Etienne-Jules Marey, utilizzando una fotocamera cronofotografica, riuscì a catturare la caduta di un gatto a 60 fotogrammi al secondo, dimostrando come i gatti atterrino sempre sulle zampe. L'apparato vestibolare dell'orecchio dei gatti è fondamentale per l'equilibrio e l'orientamento, consentendo loro di capire rapidamente quale sia il lato giusto su cui atterrare per non farsi male. Inoltre, la loro struttura scheletrica unica, senza clavicola e con una colonna vertebrale molto flessibile, permette loro di correggersi facilmente durante la caduta.
Uno studio del 1987 ha analizzato le cartelle cliniche di gatti caduti da edifici alti a New York, rivelando che il 90% di essi è sopravvissuto, anche cadendo su cemento. Sorprendentemente, i gatti che cadono da altezze maggiori riportano meno ferite rispetto a quelli che cadono da altezze inferiori. Questo perché più alta è la caduta, più tempo hanno per raddrizzarsi e ridurre la velocità di caduta, che si stabilizza intorno ai 60 km/h. Le zampe dei gatti, lunghe e muscolose, fungono da ammortizzatori, riducendo l'impatto al momento dell'atterraggio.
Tuttavia, è importante prevenire le cadute!