Cindy Crawford: “non sono una modella, ho fatto la modella”

Tra gli anni ‘80 e ‘90 nel panorama della moda mondiale si affacciava un'invenzione tutta italiana. Quella delle top model: idea dello stilista calabrese Gianni Versace e di sua sorella Donatella. Donne con carattere, molto più che semplici indossatrici. Vennero rinominate le big six e cambiarono, per sempre, il modo di essere modelle. I loro nomi erano: Linda Evangelista, Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Kate Moss, Christy Turlington e, ovviamente, Cindy Crawford.

Quest’ultima ha recentemente rilasciato un’intervista al New York Times in cui ha spiegato cosa per lei significhi essere una modella. “Dico sempre: ‘Ho fatto la modella', non ‘sono una modella'. Per me è un verbo. Non è un'identità” spiega Cindy Crawford. Lei, scrigno di una bellezza che non sfiorisce mai rappresentata da quel neo sul labbro che è diventato un cult, nell'intervista racconta il suo rapporto con l’estetica.

I cambiamenti del proprio corpo non sono facili da accettare per nessuno. Tantomeno per una donna che sul suo corpo ha costruito una carriera. La Crawford dichiara di curare ancora molto il suo corpo, in particolare il suo viso. Una beauty routine decisamente impegnativa che coinvolge diversi trattamenti. Nonostante la sua bellezza naturale, al Times, rilascia una dichiarazione che fa pensare ad un difficile rapporto con l'accettazione dei propri cambiamenti nel tempo.

“Faccio tutte queste cose ma alla fine non ho visto nulla che abbia fatto una grande differenza che possa piacermi. Ho 58 anni, una parte di me vorrebbe non fare cover per le riviste o servizi fotografici. Se scorri nei commenti sui social, troverai cose davvero cattive. Ma non sono più cattive di quelle che tu abbia pensato di te stessa. Sono forse complice del messaggio che trasmettiamo noi donne, secondo il quale a una certa età si deve mollare”.

Insomma, nemmeno per una modella di una bellezza disarmante come quella di Cindy Crawford è facile accettare l’implacabile passare del tempo. Spesso rimodellato dai fotografi che, con qualche fotoritocco di troppo, trasformano le immagini. Come nel caso della famosa copertina del September Issue di Vogue America dove Cindy insieme ad altre 3 iconiche modelle del suo tempo è stata ritoccata in maniera esagerata. “Hanno ritoccato troppo” commenta Cindy.