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“Ho lavorato, il capo rifiuta di pagarmi”. La storia di una mamma

Redazione 105

Una giovane donna ha raccontato su Tik Tok i torti subiti in ambito professionale. E chiede giustizia

Lavorare per vivere, o vivere per lavorare? Al giorno d’oggi spesso purtroppo l’ago della bilancia pende verso destra. 

Tutto parte in molti casi già al colloquio di selezione: capita a tanti professionisti di trovarsi davanti a situazioni anche limite, nelle quali sono costretti a “incassare” commenti e rispondere a domande del tutto inopportune, come quelle inerenti la sfera privata e personale. In queste circostanze, ottenuto il lavoro, spesso iniziano i veri guai. Come capitato ad  Autumn, una giovane mamma che di recente ha raccontato su TikTok ben due disavventure professionali. 

In un video la donna racconta di aver ricevuto un’offerta di lavoro da parte di un concessionario mentre lavorava per un’azienda concorrente della quale non era soddisfatta: per mancanza di personale, infatti, era costretta a lavorare molto più di quanto il suo contratto prevedesse.

Per questo motivo aveva deciso di licenziarsi e accettare la nuova opportunità. Fin da subito, però, si era resa conto che qualcosa non tornava. Basti pensare che alla domanda “Perché mi avete assunta?” il nuovo capo aveva risposto: “Non sei stata tu ad essere scelta, ma volevamo rovinare l'altro concessionario.

Il buongiorno, si sa, si vede dal mattino e Autumn, che all’inizio lavorava con un team di supporto, nel giro di poco tempo si è ritrovata da sola. I suoi colleghi sono stati licenziati e lei è ricaduta in una situazione molto simile a quella di prima, con un carico di lavoro ingestibile

Quando ha provato a parlarne col capo, racconta, lui con cinismo ha risposto: “Devi lavorare più duramente. O sei dentro al 100%, o sei fuori”. Senza pensarci due volte la donna ha deciso di licenziarsi, ricevendo però subito dopo un’altra “sorpresa”: parte dei soldi che aveva guadagnato – circa 3mila dollari - le sono stati negati.

Nel video col quale ha denunciato l’accaduto (facendo nomi e cognomi) afferma: “Sono mamma di due bellissimi bambini, non sono solo un numero. Ho bisogno di quei soldi che mi sono stati promessi”.

Tantissimi i commenti di solidarietà di utenti che provano a incoraggiarla e darle consigli. “Non mollare. Combatti per ciò che ti è stato promesso. È così frustrante essere una donna nel settore automobilistico”, scrive una ragazza. “Mi dispiace che ti sia successo. Una cosa simile è successa a me con un'altra grande azienda nello Utah. Me ne sono andata. E non mi sono mai voltata indietro”, commenta un’altra. E ancora: “Spero che tu ottenga giustizia, ragazza. E che quei soldi ti vengano restituiti”.

@autumnwitbeck If anyone has any info on what I can do, if I can even do anything please message me on I G @thinkyoungdodgelayton @Young Automotive Group ♬ original sound - Autumn

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