Tutto News
Parodi e Caressa, il loro trucco? “Non siamo mai stati romantici”
“Stare insieme ci ha sempre completato e migliorato fin dall’inizio”
Benedetta Parodi e Fabio Caressa hanno scritto un libro a quattro mani, Calcio e pepe, che racconta la loro storia d’amore. I due hanno celebrato da poco i 25 anni di matrimonio, ma è la prima volta che si aprono così. Il motivo? Secondo la Parodi vogliono “lanciare un messaggio di gioia, di allegria e di positività in un mondo in cui tante volte si racconta sempre e solo quello che va male”. Tornando agli albori, era Caressa quello più interessato come rivela a Vanity Fair: “Anche se, la prima volta che siamo usciti, non cercavo neanche una storia. Poi ho capito, e le ho detto che secondo me era la donna della mia vita”. E lei? “Lì mi sono detta: ‘questo è matto’”.
Poi però l’ha invitato poco dopo a un battesimo di famiglia: “Ma perché ero matta un po’ anch’io e cercavo di impostare un rapporto con una persona che non conoscevo ancora tanto bene. Non avevo valutato che quell’invito potesse avere anche un significato e un peso specifico”. Da lì in poi è nato un amore indissolubile anche se non mancano i battibecchi, un po’ come Sandra e Raimondo: “Di loro condividiamo il bisogno di dare più peso a una battuta che a una litigata, visto che il successo del loro rapporto era non prendere le cose in maniera troppo seria. Stiamo, però, parlando di due icone assolute da tutti i punti di vista, anche se ammetto che quando ci paragonano a loro provo sempre una grande tenerezza perché sono cresciuto guardando la trasmissione ‘Tante scuse’ con Vianello e Mondaini a casa dei miei nonni”.
La proposta di matrimonio è arrivata su un aereo di ritorno dagli Stati Uniti, cosa che però Benedetta aveva rimosso prima di questo libro: “È solo perché su quel volo ero molto impaurita e non ricordo bene cosa mi stesse dicendo. E poi mi ricordavo che Fabio me lo avesse chiesto a Natale. Mi diceva sempre: ‘Ma se io ti regalassi un anello come la prenderesti?’. Poi mi è arrivata questa scatoletta in mano e ho dovuto fingere di essere molto stupita”. E qui Caressa si difende: “Il problema è che se chiedi a una persona di sposarti, quella non risponde e poi non torna sull’argomento per altri due mesi il dubbio ti viene”.
Alla fine lei ha detto “sì” e non si sono mai pentiti. Anzi, insieme sono cresciuti: “Stare insieme ci ha sempre completato e migliorato fin dall’inizio. Non è un caso che ‘insieme è meglio’ sia il sottotitolo del libro: è proprio la sintesi perfetta del nostro rapporto perché ognuno di noi ha aiutato l’altro a limare certi angoli del proprio carattere. Benedetta nel lavoro è sempre stata il mio equilibrio. Io tendo sempre a esagerare e a prendere le cose di petto, mentre lei mi ha insegnato a ragionare molto prima di agire. Incluso il momento in cui mi ha fatto capire che il ruolo del direttore non faceva per me”. Stessa cosa che lui ha fatto con lei: “Mi ha molto spronato quando ho mollato tutto per seguire la cucina, che era un triplo salto mortale. Insomma, ci siamo consigliati nella maniera giusta”. E Caressa aggiunge: “Siamo diversi in tante cose ed è proprio in quello che ci completiamo: non ci annoiamo mai, c’è sempre lo sforzo di avvicinarci per trovare un punto d’incontro. E questo aiuta molto in un rapporto perché ti permette di non solidificarti nelle tue posizioni”.
Ora va di moda vivere in case o in stanze separate, ma loro proprio non ci vogliono pensare: “Non posso pensare di vivere senza di lei. Se Benedetta non ci fosse, mi mancherebbe come l’aria. In tutti i momenti di tensione e di lontananza, cose così”. Guai anche solo a pensare di dormire divisi: “Anche se Fabio guarda la televisione fino a orari assurdi mentre io crollo prima, non mi piacerebbe avere camere separate: ci mancherebbe quel tipo di intimità che vorremmo mantenere”
Tra di loro ancora l’amore è passionale e presente, non si è trasformato in amicizia. Parodi afferma: “Il trucco è stato non essere mai stati particolarmente romantici. Mi viene in mente quella scena di Harry ti presento Sally in cui si dice che inizia un rapporto quando la vai a prendere all’aeroporto. Bene, noi non siamo mai venuti a prenderci all’aeroporto. L’ho fatto forse solo nel 2006”. Caressa le fa eco: “Esserci risparmiati fin dall’inizio questi rituali ci ha permesso, secondo me, di migliorare nel tempo ritagliandoci i nostri spazi di tanto in tanto”.