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Essere single è un lusso: la vita da soli costa il doppio

Redazione 105

Un’analisi sui dati Istat rivela quanto vivere da soli sia economicamente insostenibile, con spese che superano di gran lunga quelle della vita in coppia o in famiglia

La vita da single non è mai stata così costosa. Secondo un’analisi di Coldiretti sui dati Istat, in Italia ci sono circa 8,8 milioni di persone che vivono da sole e affrontano spese significativamente più alte rispetto a chi condivide la propria casa. Tra bollette, affitto e spesa alimentare, la singletudine si rivela un vero e proprio lusso.

La spesa media: un gap sorprendente
Coldiretti sottolinea che il costo per alimentari e bevande per un single si aggira intorno ai 337 euro al mese, il 53% in più rispetto ai 220 euro spesi mediamente da ogni componente di una famiglia di tre persone. Il motivo? L’impossibilità di sfruttare formati adatti a persone sole, che spesso non esistono o sono molto più cari di quelli tradizionali.

Ma non è solo la spesa alimentare a pesare. Le bollette e i costi abitativi per una persona sola risultano maggiorati del 156% rispetto alla media pro capite di una famiglia tipo. Le case più piccole hanno un prezzo al metro quadro più alto, e mantenere da soli un’auto o riscaldare un appartamento si traduce in spese nettamente superiori.

Un problema dimenticato
La narrazione economica si concentra spesso sui costi delle famiglie” spiega Paolo Danzì, creatore della pagina Instagram Sapore di Male a Open, che da tempo affronta con ironia i problemi socio-politici della vita da single. “Ma in Italia milioni di persone vivono da sole e si trovano a far fronte a spese ai limiti della sostenibilità”.

Non solo giovani: l’impatto sugli anziani
La singletudine non riguarda solo i giovani. Anche le persone anziane che vivono sole affrontano rincari significativi, tra cui un aumento medio dell’87% sui costi sanitari e del 16% sui trasporti, aggravando ulteriormente la loro situazione economica.

Un messaggio culturale e sociale
La società sembra mandare un messaggio chiaro: essere single è una fase transitoria da superare, e la “normalità” resta la coppia o la famiglia. Ma cosa succede a chi sceglie di vivere da solo o si trova costretto a farlo? Forse, più che una tassa implicita sui single, basterebbe una maggiore attenzione a formati e politiche più inclusive.

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