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La lunghezza delle dita incide sul consumo di alcol: lo studio

Redazione 105

Il “rapporto 2D:4D” si riferisce alla lunghezza relativa del secondo (indice) e del quarto (anulare) dito della mano

Un recente studio ha messo in luce una sorprendente correlazione tra il rapporto tra la lunghezza dell’indice e dell’anulare e il consumo di alcol, aprendo nuovi spunti di riflessione sui comportamenti umani. Questo legame, secondo la ricerca, potrebbe derivare dagli ormoni cui siamo esposti durante lo sviluppo fetale, suggerendo che il nostro rapporto con l’alcol potrebbe essere influenzato da fattori biologici già prima della nascita.

Il “rapporto 2D:4D” si riferisce alla lunghezza relativa del secondo (indice) e del quarto (anulare) dito della mano. Se l’indice è più corto dell’anulare, il rapporto è considerato basso, mentre se è più lungo, il rapporto è più alto. Questo rapporto non è solo una caratteristica fisica, ma è anche legato agli ormoni che influenzano il nostro sviluppo. L’esposizione a livelli più alti di testosterone durante la gestazione è associata a un anulare più lungo rispetto all’indice, mentre un maggiore livello di estrogeni tende a far crescere di più l’indice.

Lo studio, pubblicato sull’American Journal of Human Biology, ha coinvolto 258 studenti universitari e ha analizzato la relazione tra la lunghezza delle dita e il consumo di alcol. I risultati hanno mostrato che le persone con un rapporto 2D:4D più basso, ovvero con l’anulare più lungo, tendevano a bere di più. Questo dato suggerisce che il testosterone, che stimola la crescita dell’anulare, potrebbe influenzare la predisposizione a comportamenti come il consumo di alcol.

Il professor John Manning, responsabile dello studio, ha sottolineato che questa ricerca non implica che la lunghezza delle dita determini in modo definitivo il consumo di alcol. Piuttosto il rapporto tra le dita potrebbe essere uno dei tanti fattori che contribuiscono a influenzare i comportamenti legati all’alcol. La correlazione è risultata essere più marcata negli uomini, suggerendo che il testosterone ha un ruolo predominante in questi comportamenti.

Anche se il legame tra la lunghezza delle dita e il consumo di alcol non è definitivo e non deve essere visto come una causa diretta, questo studio offre nuovi spunti per esplorare come genetica, ormoni e ambiente possano interagire nel determinare le scelte individuali. Potrebbe rappresentare un passo importante nella comprensione dei comportamenti complessi come le dipendenze.

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