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Caterina Guzzanti: “Volevo avere rapporti, ma mi sentivo sporca”

Redazione 105

Un tema che affronta anche nel suo spettacolo, indagando “quel silenzio che si crea di fronte alla mancanza del desiderio maschile”

Caterina Guzzanti si racconta al settimanale Sette, analizzando i rapporti di coppia. Un tema a lei caro dato che ha deciso di affrontarlo anche nel suo primo testo in prosa e nella sua prima regia che porta ora a teatro con lo spettacolo Secondo lei. “Mi interessava approfondire la fragilità che unisce certe coppie e affrontare, dal punto di vista femminile, il macro tema dell’incomunicabilità, che deriva poi dalla paura di ferirsi, di fare del male all’altro e di farsi del male. Tutto nasce dalla mia sempre maggiore consapevolezza di quanto si difficile stare insieme laddove non ci si sente visti”.

Una situazione che ben conosce perché l’ha vissuta in prima persona: “A me è capitato di provare quella sensazione di scomparire in presenza dell’altro e di ritrovarmi solo quando uscivo dalla stanza in cui c’era anche lui. Eppure ci sono molte coppie che vivono così. Ha senso tentare a tutti i costi di tenere insieme qualcosa che insieme non ci sta più? Come unire due calamite al contrario?”.

E la Guzzanti qui ribalta la classica visione del sesso: “Mi chiedo che cosa succede se, in una coppia, una donna vuole fare amore e l’uomo no. Come si sente lei?”. Anche qui il vissuto è personale: “Quando è successo a me, mi sono sentita sporca. Spiace dirlo, ma è ancora forte la percezione che la donna non debba chiedere di avere un rapporto fisico, perché deve essere sempre desiderabile e desiderata. E quindi se non succede, spesso si tace. Io ho sopportato, ma fino a quanto bisogna farlo in una situazione in cui non si è felici per la mancanza di contatto fisico?”. Nel suo spettacolo indaga “anche quel silenzio che si crea di fronte alla mancanza del desiderio maschile e come viene affrontata da una donna che convive con una non risposta dell’uomo che è al suo fianco”. Qualcosa di cui la donna si sente “responsabile. E non più attraente. Ti vai subito a specchiare e a controllare”.

La Guzzanti ancora continua ribadendo come ci siano troppi stereotipi su questo tema: “Abbandonando l’ipocrisia si vede quanto ancora siano radicati. Siamo tutte femministe, io lo sono nel modo più sincero e puntuale possibile, eppure nonostante questo mi aspetto che un uomo sia anche virile e passionale, nonostante tante altre pretese mettano in crisi questa idea”. Infine ammette che la sua vita non è andata come sperava, ma non per questo la rimpiange: “Io mi immaginavo che a 24 anni sarei stata sposata e con tanti figli, come ideale mio. Una donna che so che non sono io, perché amo il mio lavoro. Poi mamma lo sono diventata, anche se mio figlio non è cresciuto nella coppia unita che immaginavo. Ma alla fine mi sono anche resa conto che va benissimo così

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