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Rita De Crescenzo: “Al Grande Fratello farei un boom di ascolti”
“Ventisette anni con quella brutta compagna: la cocaina. Una prigione da cui pensavo di non uscire mai”
La quiete di Roccaraso, una piccola cittadina abruzzese posta a 1.200 metri d’altezza, è stata interrotta dall’invasione di ben 12.000 persone per la maggior parte provenienti dalla provincia di Napoli. La colpa o il merito secondo tanti va attribuita a Rita De Crescenzo, un’influencer conosciutissima che ha dato il via ad un vero e proprio fenomeno social. Con i suoi 1,7 milioni di follower su TikTok e 448.000 su Instagram, infatti, “si è immortalata tra balletti e scorribande sulla neve nelle ore precedenti l’assalto dei turisti mordi e fuggi”.
In un’intervista al settimanale Gente, la creator ha spiegato il motivo del suo successo: “Sono vera, senza filtri. Faccio TikTok pure mentre mangio una mozzarella. Ho migliaia di persone in ospedale e Rsa che mi scrivono. Aspettano la live mattutina per avere una compagnia”. E a chi la critica per questo overtourism che ha sommerso Roccaraso, risponde: “Io non ho organizzato niente, ho solo fatto un viaggio in famiglia e mostrato la bellezza della neve. Ma hanno montato un caso, hanno detto che gestivo viaggi turistici. Scherziamo? Io faccio solo video. Dove vado io, poi arrivano tutti. È un problema se porto persone in un posto bello? Prossima meta: Ovindoli”.
Un po’ come successe agli Uffizi a Firenze con Chiara Ferragni. Dopo un attimo di incertezza nel capire che si tratta di un museo, la De Crescenzo non ha dubbi: “Se occorre, possono chiamare me. Se pubblicizzo qualcosa, il giorno dopo già non si trova più. Ho fatto la fortuna di molti, meno la mia, come ripete mio marito”.
E per il futuro punta in alto: un film con Christian De Sica. La trama ce l’ha ben stampata in testa: “Una commedia ambientata a Napoli: io che faccio la matta e lui che cerca di tenermi a bada”. Ma anche la tv va benissimo, con una proposta ad Alfonso Signorini: “Al Grande Fratello entrerei subito. Pensa che spettacolo: i miei balletti, le mie battute... farei ridere tutti. E poi sai quante storie potrei raccontare? Garantisco un boom di ascolti”.
Tutta questa allegria però non è sempre stata tale. Rita è cresciuta a Napoli, al Pallonetto di Santa Lucia. “Lì ci sono le mie radici, la mia infanzia, la mia vita. Ma è anche un posto difficile, che mi ha provocato dolore e fatto commettere errori tremendi, che ho pagato tutti a caro prezzo. Per questo ho scelto di andare a vivere in un altro quartiere: restare lì mi avrebbe distrutta del tutto e a pagarne le spese sono stati i miei tre figli. Raimondo l’ho avuto a 13 anni ed è stato cresciuto dalla mia famiglia: solo da qualche anno mi chiama mamma e mi ha reso nonna; Rosario ha 25 anni e aspetta un bimbo dalla fidanzata; e Checco, quello che ha sofferto di più perché l’ho avuto nel mio periodo più buio, ha 17 anni ed è seguito dalle istituzioni per i miei errori del passato”.
Gli errori a cui si riferisce sono soprattutto le sostanze stupefacenti. “Ventisette anni con quella brutta compagna: la cocaina. Una prigione da cui pensavo di non uscire mai. Ma sei anni fa ho detto basta. Mio figlio Rosario mi ha salvata: mi chiudeva in camera, mi controllava, mi impediva di autodistruggermi, mi incatenava al letto con le manette pur di non farmi uscire per andare a comprare la droga. E ci è riuscito. Sono rinata grazie a lui e alla fede...”.