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Morta per 24 minuti, la testimonianza: “Fluttuavo sopra il soffitto”

Redazione 105

“Avevo una sensazione molto strana, come se il mondo fosse stato passato attraverso un filtro antico”

Tessa Romero, sociologa e scrittrice cinquantenne, ha raccontato nel suo libro 24-Minutes on the Other Side: Living Without Fear of Death (24 minuti dall’altra parte: vivere senza paura della morte) l’esperienza di pre-morte che ha vissuto. 24 lunghissimi minuti in cui si è ritrovata ad un passo dalla fine della sua esistenza quando, accompagnando le figlie a scuola, improvvisamente ha avuto un arresto cardiaco. L’ambulanza è arrivata dopo 24 minuti e in quel lasso di tempo il suo cuore aveva smesso di battere. Era clinicamente morta ma lei si sentiva “viva, sveglia e cosciente”.

“Una pace immensa, come se tutto il dolore fosse sparito”

Ha ricordato: “La prima cosa che ho sentito è stata immensa pace. Per la prima volta dopo tanto tempo, non c’era più dolore fisico o emotivo, la sofferenza era finita. Mi sono sentita profondamente sollevata, come se un peso enorme mi fosse stato tolto. Ricordo di fluttuare sopra il soffitto, guardando la scena dall’alto. Potevo vedere l’andirivieni della piccola clinica in cui mi trovavo e potevo vedere le mie giovani figlie nella sala d’attesa. Ho visto un corpo disteso lì. Era confusionario perché non ero consapevole di essere morta”.

“Non capivo perché nessuno mi vedesse o mi sentisse”

La sensazione più strana è stata sentirsi viva e presente, ma invisibile: “Non capivo perché nessuno mi vedesse o mi sentisse”. Se prima non credeva a questo tipo di fenomeni, ora è certa che i racconti delle altre persone siano assolutamente vere: “Quando mi sono svegliata, sapevo con assoluta certezza che ciò che avevo sperimentato non era stato un sogno. Era reale. Tutto intorno a me sembrava diverso. Avevo una sensazione molto strana, come se il mondo fosse stato passato attraverso un filtro antico. Era come se il tempo non funzionasse più allo stesso modo. Tutto sembrava più lento, più denso, più carico di significato”.

Ciò che più è cambiato in lei è la percezione della morte: “Prima sentivo una profonda paura della morte. La vedevo come qualcosa di oscuro, incerto e doloroso. Dopo ciò che ho vissuto, ho capito che la morte non è una fine, ma una transizione. È come attraversare una porta verso un luogo dove tutto ha senso, dove l’amore e la pace avvolgono tutto. Non ho più paura. Al contrario, sento una profonda pace sapendo che la vita continua oltre ciò che vediamo, che non siamo soli e che siamo infinitamente amati”.

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