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Romolo, Remo e Khaleesi: nati tre cuccioli di metalupo estinto
Come madri surrogate sono stati usati cani domestici
Per la prima volta nella storia della scienza, un animale estinto è stato riportato in vita. Si tratta dell’enocione, meglio noto come “metalupo” o “dire wolf”, una creatura preistorica vissuta durante il Pleistocene, tra i 200.000 e i 10.000 anni fa. Il traguardo è stato raggiunto dalla Colossal Biosciences, azienda americana specializzata nel processo di de-estinzione, che ha ufficialmente annunciato la nascita di Romolo, Remo e Khaleesi, tre cuccioli di una nuova generazione di lupi “feroci”.
Come sono stati realizzati
I tre cuccioli non sono semplici cloni: sono stati creati in laboratorio attraverso un complesso intervento di ingegneria genetica. Gli scienziati hanno decifrato il genoma dell’antico enocione, estraendo il DNA da resti fossili di 13.000 e 72.000 anni fa, e lo hanno poi adattato al codice genetico del lupo grigio moderno. Le madri surrogate, cani domestici accuratamente selezionati, hanno portato a termine con successo le gravidanze separate.
I cuccioli mostrano già caratteristiche fisiche distintive: muso più largo, spalle robuste, zampate potenti e vocalizzi unici. Attualmente i maschi pesano oltre 36 chili e raggiungono più di un metro di lunghezza, con la prospettiva di superare i 45 chili e 1 metro e 80 cm di altezza da adulti. Il loro manto bianco e l’aspetto imponente ricordano le creature leggendarie viste in Game of Thrones, da cui deriva il nome “metalupo”.
Gli interrogativi etici
Dal punto di vista comportamentale, i cuccioli non mostrano attaccamento all’essere umano. Secondo i ricercatori, la loro diffidenza ricalca quella degli antichi predatori, confermando l’efficacia del processo genetico. Attualmente vivono in una riserva protetta da oltre 4.000 metri quadrati, monitorata costantemente da personale specializzato e droni di sorveglianza.
Il progetto ha sollevato interrogativi etici e ambientali, ma per Colossal Biosciences si tratta di un passo avanti verso la conservazione genetica. L’obiettivo non è solo riportare in vita il passato, ma anche salvare specie a rischio di estinzione. In programma ci sono già nuovi esperimenti su mammut lanosi, dodo, tilacino e tigre della Tasmania.