TUTTO NEWS
La profezia di von Foerster: il 13 novembre 2026 cambia il futuro
Heinz von Foerster lanciò l’allarme 65 anni fa: serve agire subito per evitare il collasso globale delle risorse
Sessantacinque anni fa, il fisico e filosofo Heinz von Foerster, formulò la sua previsione: il 13 novembre 2026 rappresenterebbe il punto di non ritorno: non una catastrofe naturale, ma un collasso sistemico causato dall’incapacità delle infrastrutture globali di sostenere una popolazione in continua crescita.
Il crollo previsto da von Foerster
Von Foerster ha predetto tutto con una sola frase: “I nostri pronipoti non moriranno di fame. Saranno schiacciati a morte” e ancora oggi, le preoccupazioni dello studioso restano rilevanti.
Oggi siamo oltre 8 miliardi, ma i tassi di crescita stanno rallentando. Tuttavia, la pressione su risorse naturali, cambiamento climatico e equità sociale resta altissima.
Il modello "Peoplo-stat": meccanismi di regolazione demografica per un futuro sostenibile
La visione di von Foerster non è profetica in senso mistico, ma si basa su modelli matematici. Von Foerster, infatti, per prevedere la crescita esponenziale della popolazione mondiale si basò sul modello “Peoplo-stat”, uno strumento per controllare l’espansione demografica attraverso meccanismi come il controllo delle nascite e incentivi per famiglie con meno figli.
Il 13 novembre 2026: non una fine, ma un'opportunità di cambiamento
La data prevista rappresenta un momento cruciale per riflettere sulle scelte che possiamo compiere oggi per evitare scenari di crisi. Per garantire un futuro sostenibile, è essenziale investire in tecnologie verdi, promuovere l’educazione ambientale e adottare politiche che promuovano l’equità sociale. Solo con un impegno collettivo potremo trovare un equilibrio tra lo sviluppo umano e i limiti ecologici del nostro pianeta. La data proposta da Von Foerster non segna quindi la fine, ma un’opportunità di riflessione globale.