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Perché c’è sempre più fila nei bagni femminili? Il motivo scientifico

Redazione 105

Uno studio belga rivela le vere cause delle lunghe code ai servizi femminili: non è lentezza, ma progettazione inefficiente

Un team di ricercatori dell’Università di Grand, in Belgio, ha analizzato uno dei grandi misteri della quotidianità: perché c’è sempre fila nei bagni delle donne, mentre quelli maschili restano spesso liberi? La risposta non ha nulla a che fare con la lentezza, ma con strutture, tempi e necessità reali.

I motivi dietro le code

La prima causa è strutturale: i bagni maschili sono progettati per essere più rapidi ed efficienti. La presenza di orinatoi, infatti, consente un numero maggiore di accessi simultanei, aumentando la capacità del 30% rispetto a un bagno femminile tradizionale.

Il secondo fattore è il tempo medio di utilizzo: secondo diversi studi, le donne trascorrono tra l’1,5% e il 2% di tempo in più nel bagno. Un dettaglio che, moltiplicato per decine di utenti, può avere un impatto importante sull’attesa.

 

Non è lentezza, è logistica

Le ragioni sono concrete e pratiche:

  • Le donne disinfettano il wc prima dell’uso o assumono posizioni non convenzionali per evitare il contatto diretto con la tavoletta.

  • La gestione del ciclo mestruale richiede più tempo per il cambio di assorbenti o coppette.

  • Molte donne accompagnano bambini piccoli, anche maschi, all’interno del bagno, allungando i tempi di permanenza.

In sintesi, il bagno femminile non è progettato per rispondere a queste esigenze, e ciò si traduce in code sistemiche e ingiustificate.

 

Le soluzioni proposte

I ricercatori propongono una riorganizzazione degli spazi pubblici con bagni unisex più ampi, prevedendo aree riservate con orinatoi per uomini per conservare l’efficienza. Secondo i loro calcoli, questo tipo di intervento potrebbe ridurre l’attesa da sei minuti a un minuto e mezzo.

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