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Dopo l’addio di Spalletti, chi allenerà l’Italia? Tutti i nomi

Redazione 105

Per lui sarebbe pronto un doppio incarico

Il destino di Luciano Spalletti alla guida dell’Italia è ormai segnato. Dopo una deludente avventura culminata con la sconfitta contro la Norvegia, il tecnico toscano affronterà la sua ultima partita ufficiale contro la Moldavia. A comunicarlo è stato il presidente Gabriele Gravina, che ha già informato l’allenatore della decisione di interrompere il rapporto. Spalletti, pur deluso, ha accettato con responsabilità, dichiarando di voler chiudere con dignità per agevolare chi prenderà il suo posto.

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Ranieri il prescelto: esperienza e carisma al servizio dell’Italia

Il nome che circola con più insistenza come successore è quello di Claudio Ranieri, figura amatissima nel panorama calcistico nazionale e capace di veri e propri miracoli sportivi come ha dimostrato con il Leicester e in ultimo traghettando in zona Europa League una Roma ormai demotivata. Proprio quello che servirebbe all’Italia, la cui qualificazione ai Mondiali è appesa a un filo. 

Gravina lo considera la prima scelta e lo ha già contattato direttamente, con una telefonata lunga e intensa. Il tecnico romano si è detto onorato dell’interesse, anche se inizialmente restio a lasciare il suo ruolo attuale alla Roma.

 

Un doppio incarico in vista: Italia e Roma insieme

Ranieri, infatti, è attualmente impegnato come consulente tecnico per la società giallorossa. L’ipotesi su cui si sta lavorando prevede un doppio incarico: da una parte il ruolo pienamente operativo come Commissario Tecnico, dall’altra la continuazione delle sue funzioni di Senior Advisor per il club capitolino. La FIGC non è contraria a questa soluzione, e anche i Friedkin, proprietari della Roma, sembrano pronti a dare l’ok. Un precedente illustre rafforza questa opzione: figure storiche come Ferguson e Michels hanno svolto ruoli simili in passato.

 

Pioli resta una possibilità, ma Ranieri è in pole

In alternativa, il nome più concreto resta Stefano Pioli, oggi alla guida dell’Al-Nassr in Arabia Saudita. Tuttavia il suo profilo non ha la stessa forza aggregante di Ranieri, che gode di un consenso quasi unanime. Il ritorno di Roberto Mancini è da escludere, complici le tensioni irrisolte con la federazione dopo la sua uscita di scena.

Una scelta di cuore oltre che di testa

Ranieri riflette, ma il suo “sì” all’Italia sembra sempre più vicino. Ha dalla sua parte esperienza internazionale, una mentalità flessibile e una straordinaria capacità di valorizzare i calciatori. Tutte qualità essenziali per guidare una Nazionale in cerca di credibilità e identità. La decisione definitiva è attesa a breve, ma l’impressione è che per Ranieri rispondere “no” alla chiamata dell’Italia sia semplicemente impossibile.

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