TUTTO NEWS
In Giappone è illegale fare spoiler: ecco cosa prevede la legge
Una nuova legge in Giappone contro gli spoiler su film, anime e manga può prevedere cinque anni di carcere e 30mila euro
Quante volte ti è capitato di sentire un amico giustificarsi dopo averti rivelato il finale di una serie TV o di un film con la frase: "Ma fare spoiler non è reato?". In Giappone, questa frase potrebbe trasformarsi in una denuncia penale.
La Content Overseas Distribution Association (CODA), un'organizzazione che promuove la distribuzione di contenuti e combatte la pirateria ha introdotto una legislazione che rende lo spoiler illegale, con sanzioni severissime.
Cosa rischi se fai spoiler in Giappone
Il reato, che riguarda film, anime e manga, un settore ha generato un fatturato di oltre 4 miliardi di euro secondo l'All Japan Magazine and Book Publisher’s and Editor’s Association (AJPEA), è ora punibile con una multa fino a 30 mila euro o con una pena detentiva di cinque anni.
Siti e pratiche che ora sono illegali
Nel mirino della CODA ci sono principalmente i cosiddetti "spoiler sites", piattaforme online che non si limitano a riassumere trame, ma svelano dialoghi chiave, anticipazioni sui finali e altre variazioni dello spoiler. Tuttavia la rigidità della legge giapponese non si ferma qui.
Essa, infatti, oltre ai siti che condividono direttamente materiale protetto da copyright, tocca anche pratiche diffuse a livello globale come Let’s Play, ovvero video in cui gli utenti si filmano mentre giocano ai videogiochi, spesso commentando le loro azioni.
Questa pratica, sebbene altrove sia considerata innocua e d’intrattenimento, in Giappone è stata oggetto di controversie. Nel 2023, infatti, uno youtuber è stato arrestato per aver filmato una sua partita a Steins;Gate: My Darling's Embrace. Questo perché in Giappone la pubblicazione di gameplay senza autorizzazione è considerata una violazione del copyright e una monetizzazione non autorizzata di un gioco, nonché un'opera protetta.
La decisione ha sollevato un ampio dibattito sulla legittimità dei Let's Play e sui diritti dei creatori di contenuti. Resta da vedere se questo modello verrà adottato anche in altri paesi.