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ChatGPT come fidanzato? L’esperta avverte: “Addio connessione reale”
Un uomo sorpreso a scrivere al chatbot come fosse la sua compagna. L’episodio fa discutere e riaccende l’allarme sulle relazioni ai tempi dell’AI
Un incontro casuale in treno ha acceso i riflettori su un fenomeno in crescita: l’intimità virtuale con l’intelligenza artificiale.
Una scena in treno che fa riflettere
Il comico australiano Blake Pavey, ospite del podcast On It Off It, ha raccontato di aver visto un uomo messaggiare con ChatGPT “come se fosse la sua fidanzata”. "Non sono mai riuscito a connettermi con qualcuno come te prima", scriveva l’uomo, in un lungo paragrafo. Pavey inizialmente ha trovato la scena tenera, finché non ha capito che dall’altra parte non c’era una persona, ma un chatbot. "È davvero triste… e anche un po’ patetico", ha commentato.
Il monito della psicologa
La relationship expert Samantha Jayne ha spiegato che questa tendenza è il sintomo di un problema più ampio: "Le persone stanno perdendo la capacità di connettersi con gli altri. Tutto è iniziato con gli smartphone, i social, e il Covid ha peggiorato la situazione". Secondo Jayne, la paura del rifiuto e la mancanza di fiducia spingono molti a rifugiarsi nell’AI, che non respinge e risponde sempre.
L’esperta avverte: "Il rischio è creare aspettative irrealistiche e restare bloccati in relazioni che non aiutano a crescere. È come andare in bicicletta da adulti con le rotelle".
Un’illusione che può costare cara
Per Jayne, l’AI può aiutare a rompere il ghiaccio o esercitarsi nelle conversazioni, ma non sostituirà mai il contatto reale: "L’AI può dare un supporto temporaneo, ma può anche rovinare le connessioni umane se diventa il principale mezzo di relazione". Il messaggio è chiaro: meno schermi, più sguardi, voce e contatto fisico.