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Siamo primi in Europa per pulizia, ma per esperti ci laviamo troppo
Una pulizia consapevole fa bene alla pelle, alla salute e al pianeta
Che gli italiani siano un popolo attento all’igiene personale non è una novità, ma ora arriva la conferma: secondo i dati dell’Osservatorio Europeo dell’Igiene, il 95% di noi si fa almeno una doccia al giorno. Un’abitudine che ci piazza in cima alla classifica continentale, davanti a paesi come Portogallo, Spagna e Grecia, che condividono con noi anche l’amore per il bidet. Ma, tra un colpo di spugna e una nuvola di bagnoschiuma, si solleva un dubbio: non sarà troppo?
Quando l’igiene diventa eccessiva
Dermatologi ed esperti mettono in guardia: lavarsi troppo può danneggiare la pelle. Il motivo? Sulla nostra superficie vive un microbiota cutaneo, una popolazione di batteri buoni, funghi e virus innocui che ci protegge da infezioni, mantiene l’idratazione e rafforza le difese immunitarie. Docce frequenti, soprattutto con saponi aggressivi, possono alterare questo equilibrio delicato, lasciando la pelle più secca, irritata e vulnerabile agli attacchi esterni.
Meglio poco ma bene
Secondo gli specialisti, per la maggior parte delle persone non serve lavarsi ogni giorno. Una doccia ogni 2-3 giorni è spesso sufficiente, soprattutto nei climi temperati e in assenza di attività fisica intensa o condizioni mediche specifiche. Chi ha la pelle sensibile o soggetta a eczemi dovrebbe fare ancora più attenzione: in questi casi, la frequenza non è tutto, conta anche quanto e come ci si lava. Non è una crociata contro il sapone, ma un invito alla misura.
Docce brevi, detergenti delicati
Per proteggere la pelle e l’ambiente, gli esperti consigliano docce brevi (2-3 minuti) e prodotti delicati, senza parabeni, solfati o fragranze sintetiche. Attenzione anche alla temperatura: meglio evitare l’acqua troppo calda, che può danneggiare la barriera lipidica naturale dell’epidermide. E poi, ogni doccia consuma circa 80 litri di acqua: un motivo in più per ridurre gli eccessi. Insomma, l’igiene è fondamentale, ma anche il nostro sistema immunitario ha bisogno di una certa dose di “sporco buono” per funzionare al meglio.