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Le donne dormono peggio vicino al partner: lo dice la scienza
La scienza svela la verità che molte donne sospettano: perché il loro sonno è così fragile quando dormono con il partner
Molte donne scoprono che, nonostante l'affetto, la presenza del partner nel letto può trasformare una notte di riposo in una lotta contro i risvegli e i rumori. La scienza conferma ciò che molte già sanno: la qualità del sonno femminile subisce un duro colpo quando si divide il letto.
Perché succede? Un sonno più leggero per natura
Questo non ha nulla a che fare con l'amore, ma con la biologia. Per secoli, il sonno femminile si è evoluto per essere più leggero, una sorta di "allarme" naturale per proteggere i figli e la casa dai pericoli. Anche oggi, questa predisposizione fa sì che il cervello delle donne resti parzialmente attivo durante la notte, più sensibile a ogni minimo disturbo.
Ormoni e tensioni di coppia
A questa sensibilità si aggiunge la complessa azione degli ormoni. Le fluttuazioni di estrogeni e progesterone, tipiche del ciclo mestruale e di altre fasi della vita, rendono il sonno femminile più fragile e instabile. La presenza di un partner, con i suoi movimenti e rumori, diventa così un ulteriore fattore destabilizzante.
Ma non solo il fattore biologico, a volte anche la sfera emotiva gioca un ruolo fondamentale. Il letto, infatti, può diventare uno spazio in cui affiorano ansie e tensioni legate alla coppia. Anche se il corpo è rilassato, la mente può rimanere in un silenzioso stato di allerta, incapace di lasciarsi andare completamente.
Letto matrimoniale? La scienza ribalta un mito
Forse è tempo di superare l'idea che dormire separati sia sinonimo di crisi di coppia. Mentre in culture come quella giapponese o svedese questa pratica è comune per garantire un riposo di qualità, in Italia resiste il mito del letto matrimoniale come simbolo dell'amore inossidabile.
Eppure, la scienza è chiara. Il sonno delle donne è compromesso dalla presenza di un partner, mentre gli uomini ne traggono benefici. Per loro, infatti, la vicinanza riduce l'ansia e il cortisolo, portando a un sonno più profondo.
È lecito chiedersi: perché sacrificare il proprio riposo e la propria salute per una convenzione sociale? L'amore non si misura in ore di sonno condivise. Ammettere che si riposa meglio da soli non è un segno di distanza emotiva, ma una scelta consapevole per il benessere di entrambi.