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Coppa Davis, l’Italia “rompe” l’insalatiera durante la premiazione
L’insalatiera che si sgancia nel momento meno opportuno non rovina affatto la festa azzurra
La festa dell’Italia per la terza vittoria consecutiva in Coppa Davis stava filando liscia: luci, coriandoli, sorrisi e un palazzetto in estasi. L’iconica insalatiera d’argento, simbolo del trionfo, stava passando di mano in mano tra i giocatori azzurri. Tutto sembra perfetto, finché il trofeo non ha deciso di dare spettacolo a modo suo.
Arrivata a Simone Bolelli e Andrea Vavassori, la coppa si è divisa in due: la parte superiore è scivolata ed è caduta, mentre la base è restata saldamente tra le dita di Bolelli. Un attimo di silenzio, poi l’ondata di reazioni: sorpresa, risate trattenute e quel leggero panico tipico delle dirette tv.
THREE IN A ROW
— Davis Cup (@DavisCup) November 23, 2025
The performance of a lifetime from Flavio Cobolli to clinch it on home soil for the Italians #DavisCup pic.twitter.com/KD5y185vaB
Le reazioni dei giocatori: tra mani nei capelli e risate
Matteo Berrettini, colto di sorpresa, si è portato le mani alla testa, mentre Lorenzo Sonego è scoppiato a ridere e Flavio Cobolli ha sgranato gli occhi, incredulo che proprio nel momento più alto della stagione il trofeo decida di rompersi. Bolelli e Vavassori sono rimasti fermi accanto alla coppa danneggiata, mentre Berrettini si è chinato subito per aiutarli a ricomporre la struttura. Con attenzione hanno riposizionato la parte superiore, riuscendo in pochi istanti a rimettere insieme l’insalatiera e a restituirle stabilità. Intanto, in sottofondo, partiva Ma il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano, trasformando la scena in un piccolo cortometraggio comico che nessuno avrebbe saputo dirigere meglio.
La nuova età dell’oro del tennis italiano
Imprevisti a parte, la terza vittoria consecutiva in Coppa Davis consacra l’Italia come una delle squadre più solide della sua storia. A pochi giorni dal successo di Jannik Sinner su Carlos Alcaraz alle Atp Finals, gli azzurri hanno superato la Spagna in finale. L’impresa assume un valore ancora più rilevante se si considera l’assenza di Sinner e di Lorenzo Musetti, due colonne del movimento azzurro.
Senza le sue stelle più attese, la nazionale ha trovato in Matteo Berrettini e Flavio Cobolli due protagonisti decisivi. Il primo ha vissuto un ritorno in grande stile, il secondo ha confermato una crescita evidente, sostenuto da un’arena gremita a Bologna. La squadra guidata da Filippo Volandri non ha perso un singolo incontro contro Austria, Belgio e Spagna.
Le partite decisive di Berrettini e Cobolli
Il match di Berrettini contro Pablo Carreno Busta è stato lineare e preciso: due break sfruttati nei momenti chiave e una gestione matura dei tempi dell’incontro. Con un tennis solido e senza sbavature, ha chiuso la pratica in meno di un’ora e mezza, regalando un punto di enorme peso.
La gara di Cobolli è invece stata un percorso più accidentato. Partito male contro Jaume Munar, ha perso il primo set 6-1 e ha ceduto il servizio nel primo game del secondo. La svolta è arrivata dopo un lungo scambio che gli ha permesso il contro-break, in un gioco interrotto dai soccorsi a un tifoso colto da malore. Da quel momento il giovane romano ha ritrovato ritmo, sostenuto dal pubblico e capace di rimontare fino al tie-break, vinto dopo aver mancato cinque set point.
Il terzo set è stato un continuo equilibrio, rotto solo nell’undicesimo gioco, quando l’intensità dei colpi di Cobolli ha cambiato l’inerzia. Il servizio finale ha sigillato la vittoria, mentre l’arena esplodeva nel coro “campioni del mondo”. Anche Sinner, a distanza, ha scritto sui social: “Campioni del mondo. Complimenti per questa vittoria incredibile”.