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Insultata mentre allatta: gli spruzza il latte materno sulla bistecca
La donna ha denunciato che nessuno l’ha difesa
Susan Powter, prima di diventare un volto noto del fitness televisivo e protagonista di programmi imitati perfino al Saturday Night Live, viveva una quotidianità molto diversa a Dallas. Gestiva la famiglia e dava una mano nell’attività dell’allora marito, Nic Villarreal. È in quel contesto che nasce l’episodio che oggi torna a far discutere e che lei stessa ha ripercorso durante un’intervista a Entertainment Weekly.
L’allattamento, l’insulto e la risposta inattesa
Powter ha ricordato di essersi seduta nel patio del ristorante, cercando di allattare il suo bambino in modo discreto e composto. Era coperta da un panno leggero, un gesto semplice e naturale che, però, ha scatenato la reazione di un cliente seduto poco distante. L’uomo, mentre mangiava la sua bistecca, le ha rivolto un commento sprezzante. Le parole, che Powter ha scelto di ripetere integralmente, sono queste: “È disgustoso. Vai in bagno a farlo”.
La risposta di Powter è arrivata immediata e istintiva: “Vai tu in bagno”. Alle parole è seguito un gesto impulsivo, ma simbolico: Powter ha spruzzato il latte materno sull’uomo e sul suo piatto. Nessuno dei presenti, ha spiegato, ha preso le sue parti, e quella solitudine ha trasformato l’episodio in un punto di rottura personale, oltre che narrativo.
Dal successo al crollo economico
Durante il colloquio, Powter ha affrontato anche una parte di vita meno nota al grande pubblico. Ha ricordato la perdita della sua azienda, che negli anni d’oro generava vendite per 50 milioni di dollari l’anno, e il lungo declino che l’ha condotta fino alla bancarotta del 1995. Secondo lei, gli accordi commerciali dell’epoca si sono rivelati distruttivi, con una serie interminabile di cause legali che hanno minato la sua carriera.
Ha raccontato di essere arrivata a vivere in una comunità per anziani a basso reddito, descrivendo la fase più buia con parole dure e precise: la sensazione di essere sprofondata in un luogo da cui non immaginava di passare. Oggi la sua partecipazione al documentario Stop the Insanity: Finding Susan Powter, sostenuto da Jamie Lee Curtis, rappresenta una possibilità di rinascita. Non una celebrazione, ma un tentativo di riprendere il controllo della propria storia e di rimettere ordine in un percorso che, per anni, altri hanno raccontato al posto suo.