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Perché vediamo e rivediamo i film di Natale senza mai stancarci?

Redazione 105

Ci sono dinamiche ben precise che governano questo fenomeno

Ogni dicembre assistiamo allo stesso fenomeno: milioni di persone rispolverano i grandi classici come Una poltrona per due, Mamma ho perso l’aereo, Il Grinch o Miracolo sulla 34ª strada. Nonostante le innumerevoli repliche, questi titoli riescono ancora a tenere incollato il pubblico. Secondo gli psicologi, questa fedeltà non è affatto casuale, ma è legata a dinamiche profonde del nostro modo di vivere le feste.

La magia della prevedibilità

Gli esperti sottolineano che la forza dei film natalizi risiede nella loro prevedibilità rassicurante. Le trame, spesso semplici e dal lieto fine assicurato, creano una sorta di rifugio emotivo in un periodo che può generare stress, solitudine o pressioni familiari. Guardare storie dove il bene trionfa, i conflitti si risolvono e le relazioni si ricompongono aiuta a ridurre la tensione accumulata durante l’anno. Secondo diversi psicologi, questa esperienza è una forma di piccola e accessibile cura di sé, capace di regalare una pausa dalla complessità del mondo reale.

Il ruolo fondamentale della nostalgia

Un altro ingrediente essenziale del loro successo è la nostalgia, alimentata dalla cosiddetta retrospettiva rosea: tendiamo a ricordare il passato in modo positivo, più di quanto fosse realmente. Rivedere ogni anno gli stessi film ci fa tornare a momenti familiari, a rituali condivisi e a emozioni legate all’infanzia o alla vita di famiglia. Questa routine emotiva trasmette stabilità in un contesto che spesso appare imprevedibile. La ripetizione non annoia: tranquillizza. È un rituale che offre un senso di ordine, di continuità e di appartenenza.

Un periodo dolce, ma anche complesso

Nonostante l’immaginario scintillante del Natale, gli psicologi ricordano che si tratta di un periodo anche ambivalente. Le festività possono far emergere dinamiche familiari irrisolte, portare a bilanci personali severi o amplificare sensazioni di solitudine. Proprio per questo film malinconici o riflessivi, come Canto di Natale o pellicole più contemporanee come Don’t Look Up, colpiscono il pubblico: parlano delle nostre fragilità e del desiderio di recuperare un equilibrio emotivo. In questo contesto, il connubio tra cinema e feste diventa una sorta di rituale collettivo che, anno dopo anno, non perde la sua forza.

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