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04 Giugno 2015
Chassidy Jade è una regista che ha deciso di avventurarsi in un territorio inesplorato: la diversità nel balletto classico, quasi sempre associato automaticamente alle ballerine bianche. Il suo è un corto che emoziona e stupisce per la sua intensità: si intitola “Brown”, perché vuole celebrare tutti i colori di pelle delle ballerine classiche.
Perché affrontare questa tematica
Una disciplina che richiede impegno, sforzo, sacrificio, costanza e determinazione come la danza non è per tutti: sostenere questi ritmi è molto duro e per la prima volta è stato affrontato il discorso della predominanza in quest’ambito di ballerini dalla pelle bianca. Sul magazine online Mashable è recentemente uscito uno speciale che ha affrontato il tema in modo davvero completo. Tra gli intervistati di Yohana Desta (autrice del pezzo) c’è Virginia Johnson, direttore artistico e fondatrice del Dance Theatre of Harlem, New York, che sentenzia: «tra non molto, il bianco mondo del balletto sarà popolato da ballerini di colore».
Attualmente i ballerini e le ballerine di colore raramente si trovano al centro della scena, poiché è emerso che le più grandi compagnie prediligono ballerini bianchi, lasciando agli altri ruoli secondari. Ci sono anche ballerine come Janelle Figgins, 25 anni, che svelano verità scomode: «devi lavorare il doppio per arrivare almeno alla metà di quello a cui una ballerina bianca potrebbe arrivare». Il punto principale riguarda l’uniformità della performance, che sembra possa essere rotta dai ballerini di colore.
Il caso Misty Copeland
Il problema riguarda sia gli uomini, che le donne. Le diverse etnie in generale continuano a incontrare grandi sfide in questo ambiente, basti pensare che Misty Copeland, afroamericana e recente testimonial di Underarmour (compagnia americana di abbigliamento sportivo), è a oggi la prima ballerina solista dell’American Ballett Theatre.
Affrontare un problema in sei minuti
Qui, la bellissima clip postata su Vevo proprio da Chassidy Jade, in cui la ballerina Terri Green (interpretata da Maryann Payne) viene discriminata da più persone che le consigliano di tentare un’altra strada. Una storia che la regista ha vissuto da vicino, visto che è esattamente ciò che è accaduto a sua sorella Shanna. Probabilmente un corto che serve a mettere in evidenza un problema ancor più grande, dato che nel 2004 il Theatre of Harlem chiuse per problemi economici e soltanto uno dei suoi ballerini trovò lavoro presso un’altra compagnia. Uno soltanto.
Un esempio, quello del balletto, che fa riflettere molto. La clip del trailer.