Facebook e il blocco della pubblicità a causa della modella troppo over size
Un curioso caso di una pubblicità su Facebook non consona alle politiche di "Salute e Fitness" del popolare social network.
Da alcuni anni, ormai, l’“accettazione” delle donne curvy sta prendendo piede sia sulle passerelle dei grandi stilisti, che nella moda di tutti i giorni, fino alle pubblicità e al cinema.
Questa ottima notizia porta, però, con sé anche una domanda a cui a volte non si pensa: dove finisce la definizione di curvy e inizia quella di obesità?
La maggior parte delle donne, lo sappiamo, non porta la taglia 38. Mostrare fisici magrissimi, ai limiti dell’anoressia, sulle passerelle è immorale e sbagliatissimo, soprattutto nei confronti delle ragazze più giovani e fragili che potrebbero considerare quelle come le forme alle quali aspirare.
Ben venga quindi una maggiore attenzione a corpi morbidi, più in linea con la normalità di un fisico bello e, soprattutto, in salute.
C’è però il rovescio della medaglia: un corpo in carne è assolutamente accettabile finché non diventa eccessivo. In questi casi si parla di obesità, che è altrettanto pericolosa per la salute quanto l’anoressia.
Questo dibattito è stato al centro di una “questione” nata di recente su Facebook.
Il talk show femminista Cherchez la Femme aveva lanciato come prossima tematica da affrontare quella dell’accettazione del peso, per far sì che tutte le donne amassero il loro fisico a prescindere dai chili segnati dalla bilancia.
Facebook, però, si è rifiutato di mettere in evidenza l’evento “Femminismo e grasso” perché, secondo il social network, l’immagine che promuoveva il post «non è stata approvata perché contraria alla nostra politica su Salute e Fitness. Mostra un corpo o parti del corpo in un modo indesiderabile e include primi piani di grasso e cellulite e la promozione di una condizione medica negativa, come i disordini alimentari. Il post non verrà rimosso, ma non può apparire come annuncio».
Immediata la reazione dei promotori del programma, che hanno risposto così: «Facebook ha ignorato il fatto che il nostro evento promuovesse una visione positiva del corpo (in tutte le sue forme e dimensioni) ed è giunto alla conclusione che abbiamo deciso di far star male le donne mostrando la meravigliosa modella plus size Tess Holliday».
La polemica è stata poi risolta con una marcia indietro di Facebook, che ha pubblicato l’evento in evidenza sulla pagina.
Voi che ne pensate?
foto da Facebook