08 Giugno 2016
La medicina e la scienza fanno, fortunatamente, passi da gigante e sono sempre di più le terapie studiate ad hoc che aiutano chi ne soffre a risolvere più velocemente i propri mali. E la ricerca ha svelato che ci sono delle ore particolari della giornata dove si è più predisposti ad alcuni mali. Un esempio? Dopo il risveglio è più probabile soffrire di infarti, aneurismi, ictus e altre patologie cardiovascolari mentre in tarda serata state attenti a mal di schiena e sciatica. La notte è il terreno fertile per le malattie della pelle come l'orticaria, l'eczema e le dermatiti.
Merito di queste osservazioni va ad un team di ricercatori dell'Università del Texas, del Minnesota, di Ferrara e di Vigo (in Spagna) che ha stilato un “crono-rischio”. Gli studi hanno riguardato i ritmi circadiani di organi e malattie e hanno evidenziato come le malattie cardiovascolari siano più inclini al risveglio: “Ormai numerosi studi hanno dimostrato che l'infato si verifica soprattutto nelle ore mattutine tra le 6 e le 12. Addirittura il rischio osservato rispetto a quello atteso è del 40% in più” ha affermato Roberto Manfredini, direttore della clinica medica dell'Università di Ferrara. Stessi orari per l'aneurisma cerebrale come si legge sulla rivista “Chronobiology International”.
Perchè c'è un maggior rischio appena svegli? “È una questione di rischio cumulativo. Al mattino si presentano diversi fattori di rischio: la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa aumentano, c’è una maggiore vasocostrizione delle coronarie, l’adrenalina in circolo è più abbondante e le piastrine tendono a essere maggiormente 'adesive' favorendo la formazione di trombi” sottolinea Manfredini. È infatti il nostro orologio biologico a dettare i tempi delle patologie: l'emicrania tra le 4 e le 9 del mattino, la cefalea a grappolo tra la mezzanotte e le 3 del mattino, il mal di denti dovuto a carie tra le 3 e le 7 del mattino, l'asma tra le 4 e le 5. “Durante il giorno i bronchi sono più dilatati rispetto alla notte. Questo significa che un asmatico nel quale i bronchi sono sempre più ristretti, di notte fa ancora più fatica ad espirare” conclude il dottor Manfredini.
Stilare le probabilità di rischio per orari aiuta per poter fare una crono-terapia, si possono infatti somministrare cure e medicinali nel momento migliore per il paziente.
foto da evaciancio.it