Per la scienza, stiamo diventando più stupidi. Ecco perché
Alcune ricerche dimostrano che il quoziente intellettivo è in declino. C’è da preoccuparsi?
Il mondo che ci appartiene, le scoperte fatte, le architetture costruite, e quanto di più ingegnoso ci sia al mondo, altro non è che il risultato delle straordinari capacità degli uomini del passato. Ci si chiede spesso come gli antichi egizi o i romani abbiano costruito monumenti quasi indistruttibili che sono giunti fino a noi pressoché intatti, o ancora come alcuni studiosi dell’antichità abbiano fatto straordinarie scoperte, alla base del progresso moderno.
Saremmo in grado noi, oggi, di fare lo stesso senza l’ausilio della tecnologia? Probabilmente no, e a rivelarlo sarebbero degli studi americani, secondo cui gli esseri umani sono sempre più tonti. Pare, infatti, che il nostro quoziente intellettivo sia diminuito notevolmente nel corso della storia, e il dato è valido in tutto il pianeta. Ma non solo questo sarebbe causa di preoccupazione, il cervello umano si sta rimpicciolendo.
Secondo i calcoli di Richard Lynn, uno psicologo dell’Università di Ulster, il QI medio dell’uomo nel giro di 50 anni, ossia dal 1950 al 2000 sarebbe diminuito di un punto; il che potrebbe apparire un’inezia se non fosse che la tendenza potrebbe continuare nel tempo. Addirittura un altro studio svolto da Jan te Nijenhuis, docente di Psicologia dell’Università di Amsterdam, avrebbe invece calcolato il calo di quoziente intellettivo dall’età vittoriana ad oggi: si attesta a ben 14 punti! Un dato sconcertante!
A chi dare la colpa? Una risposta certa non c’è, ma alcune ipotesi sono state avanzate dall’Università di Cambridge circa le cause del rimpicciolimento del nostro cervello, da attribuire ad una probabile mutazione genetica.
Ma è solo questo? Chissà, forse tutta la tecnologia a nostra disposizione non ci aiuta ad aguzzare l’ingegno e a tenere il nostro cervello in allenamento. Ma queste, ovviamente, sono solo nostre supposizioni. Voi cosa ne pensate?