La lettera del diavolo e la sua leggenda

In provincia di Agrigento una suora benedettina pare abbia ricevuto una lettera direttamente dal diavolo.

La lettera del diavolo e la sua leggenda

20 Luglio 2016

Nella seconda metà del Seicento a Palma di Montechiaro, un piccolo paesino in provincia di Agrigento, si narra che suor Maria Crocifissa della Concezione, al secolo Isabella Tomasi, abbia ricevuto all’interno del monastero benedettino nel quale viveva una missiva direttamente dal Diavolo.

La lettera era scritta in un alfabeto incomprensibile – anche se sono distinguibili alcune parole in arabo greco – e solo la religiosa fu in grado di leggerla. Il Diavolo, per tentarla, le chiese di porre la sua firma in calce, ma lei scrisse solamente “Ohimè”.

La missiva, che non ha smesso di far discutere storici e studiosi fino ai giorni nostri, è oggi conservata nella Torre della Cattedrale di Agrigento, mentre una copia è presente nella Biblioteca Lucchesiana.

Della lettera, che ha ispirato un romanzo di Sergio Campalilla, si parla anche nel celebre “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Lo scrittore, recatosi a in visita al monastero nel 1955, rimase talmente colpito dalla vicenda della sua antenata da utilizzarla come soggetto per il personaggio della “beata Corbera”.

foto da siciliafan.it

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