29 Settembre 2016
Tutto iniziò 34 anni fa con lo smiley, la faccina sorridente che tutti conosciamo.
Il suo inventore, Scott E. Fahlman, è passato alla storia per la realizzazione del famosissimo simbolo che, nel corso degli anni, ha portato alla creazione delle emoji, le “faccine” che ognuno di noi utilizza quotidianamente per esprimere i propri stati d’animo all’interno dei messaggi di testo.
La sua nascita è legata a una necessita che ancora oggi tutti noi abbiamo: far capire al destinatario quando un messaggio di testo è ironico e quando, invece, è serio. Bastarono un “due punti” e una “parentesi tonda”… et voilà: la faccina sorridente, capace di colmare questa necessità comunicativa, era servita.
Secondo Fahlman la portata della sua invenzione fu rivoluzionaria, perché perfettamente identificabile a livello internazionale: «Un sorriso è riconoscibile ovunque in ogni angolo del mondo, è potente e significa in tutte le culture la stessa identica cosa».
Fahlman, tuttavia, non è molto entusiasma delle “figlie” del suo smiley, anzi, le trova estremamente noiose.
Nonostante siano diventate sempre più grafiche e si siano ormai diffuse talmente tanto da essere supportate da qualsiasi dispositivo, l’inventore della prima “faccina” le ritiene «meno creative», trovando «molto più divertenti quelle create con i caratteri di testo».
Voi cosa ne pensate?
foto da tech.fanpage.it