28 Ottobre 2016
La fine di un amore è spesso associata al lutto. Come per la perdita “reale” di una persona cara, anche se questa continua a vivere tutto sarà diverso da prima, non farà più parte della nostra quotidianità e dovremo imparare a continuare a percorrere la nostra strada senza avere accanto il partner.
Soffrire dopo la chiusura di una relazione importate è da mettere in conto, si tratta di un passaggio inevitabile. Ma, come tutte le cose, il dolore non può e non deve durare per sempre.
Anzi, prima si torna a vivere in modo sereno meglio è.
Per superare in minor tempo questa fase di distacco esistono alcune strategie che si possono adottare. Innanzitutto razionalizzare la propria reazione.
Il vostro compagno o la vostra compagna vi hanno lasciato: come avete reagito?
Ogni rapporto è a sé, ma – generalizzando – i modi di comportarsi dopo la fine di un amore sono 3:
- Accettare di essere stati lasciati e farsene una ragione. Certo, il dispiacere c’è, ma se capite anche voi che il rapporto era ormai al capolinea siete pronti ad andare avanti;
- Accettare di essere stati lasciati, ma cadere in una spirale di disperazione, cercando di riconquistare il proprio partner senza, però, eccedere e prevaricare la volontà dell’altra persona. Voltare pagina si può, ma con grandi difficoltà e con molto tempo;
- Non accettare la separazione e neppure il volere del vostro ex. Prevaricare i suoi desideri anche con azioni persecutorie ed aggressive.
Se fate parte della terza categoria, pur con tutto il dolore che potete provare, anche se il vostro ex si è comportato in modo ingiusto nei vostri confronti, per il vostro bene dovete rinunciare a propositi di vendetta o a tutti quegli atteggiamenti volti a far sentire responsabile il vostro vecchio compagno. Non servirà a nulla, se non ad allontanarvi ancora di più dal vostro scopo: quello di riprendere in mano la vostra vita nel più breve tempo possibile.
Nessuna relazione è uguale all’altra come assolutamente specifici sono gli equilibri che regolano la fine di un rapporto. Non esistono confini netti, ma per imparare a far fronte a questa fase di incredibile vulnerabilità bisogna avere il coraggio di guardare in faccia il proprio dolore e i propri sentimenti, solo così si può imparare a gestirli.