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Arriva Hater, l’app che rivoluziona il dating: a unire è l’odio in comune

L’obiettivo è sfruttare un sentimento negativo per trovare il vero amore. Sarà davvero così?

Arriva Hater, l’app che rivoluziona il dating: a unire è l’odio in comune

06 Febbraio 2017

“Condividi le cose che odi con chi ami”. È questo lo strano motto di Hater, la nuova applicazione di dating per chi detesta le stesse cose. Realizzata dal newyorkese Brendan Alper, questo servizio dà la possibilità di esprimere il proprio parere su tantissimi argomenti, oltre 3mila, in modo da crearsi un profilo potenzialmente compatibile con altri “hater”. Da Donald Trump alla marijuana fino ai dibattiti sulle multinazionali, su Hater ci si scontra - o incontra, dipende dalle prospettive - davvero con tutto e tutti. Facendo una traduzione letterale del nome - “Chi odia” - si potrebbe pensare che sia una piattaforma incitante all’odio, ma dal board sottolineano come non sia affatto così: “Non si incoraggiano comportamenti negativi, piuttosto si vuole far leva su questi aspetti per trovare il vero amore”.

Ma come funziona esattamente? Una volta scaricata l’app, si inizia una sorta di quiz suddiviso per argomenti in cui si è chiamati a esprimere il proprio giudizio selezionando delle emoji: scorrendo il dito verso il basso si manifesta odio, verso l’alto amore, a destra e sinistra il gradimento, viceversa il “Non Mi Piace”, mentre chiudendo la scheda si dichiara la propria indifferenza sull’argomento. Una sorta di Tinder, insomma, ma con una logica completamente diversa: a unire è l’odio, perché il match tra gli utenti è dato dalle antipatie in comune.

L’intuizione di Alper trova riscontro in una serie di studi di psicologia sociale, nei quali si evidenzia come “Condividere un sentimento negativo è un elemento efficace nel promuovere la vicinanza tra le persone”, tanto quanto lo sia uno positivo. Jennifer Bosson, docente di psicologia sociale all'Università della Florida Meridionale, durante il suo esperimento nel 2006 ha messo nero su bianco che "All’uomo piace conoscere altre persone che odiano la stessa gente, non l’odio in senso assoluto".

 Photo credit: Twitter

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