Loading

tutto news

Blue Whale, un “gioco” che è costato la vita a 130 ragazzi

Un percorso di 50 giorni in cui i partecipanti compiono sfide estreme, arrivando fino al suicidio. La polizia sta indagando e il presunto organizzatore è in carcere.

Una nuova “moda” sta spopolando tra gli adolescenti, anche se definirla tale sembrerebbe più un eufemismo: il termine corretto sarebbe, infatti, follia. Si chiama Blue Whale, letteralmente balenottera azzurra, ed è un nuovo gioco che invita i partecipanti ad affrontare assurde prove fino alla tappa finale: il suicidio. Tra le azioni che si dovrebbero compiere per portare a termine il percorso compaiono, tra le altre, svegliarsi alle 4.20 del mattino, guardare film dell'orrore per un giorno intero, incidersi sul corpo una balena azzurra – da qui deriva il nome del gioco – per una durata di 50 giorni. L’ultima sfida, infine, consiste nel trovare l'edificio più alto della città in cui si abita e buttarsi giù.

Sembra incredibile, ma sono già tantissimi i ragazzi che hanno partecipato al Blue Whale, soprattutto in Russia, dove sono stati registrati 130 morti in soli sei mesi. La polizia sta indagando e le indagini hanno subito un’accelerata in seguito agli ultimi due casi che hanno portato alla scomparsa di Yulia Konstantinova, 15 anni, e Veronika Volkova, 16 anni, trovate morte sotto lo stesso palazzo. Ciò che accomuna le morti è il fatto che siano ragazzi giovani e che prima di farla finita scrivano sui social riflessioni tragiche: "Il senso è perduto… Fine", "Questo mondo non è per noi" oppure "Siamo figli di una generazione morta". Pare che dietro a tutto questo ci sia in 21enne Budeikin Phillip, che attualmente è rinchiuso in carcere.

Photo credit: Twitter

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.