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20 Marzo 2017
Le cosiddette truffe del “contachilometri scaricato” sono molto diffuse in tutta Europa, ma da oggi potrebbero avere i giorni contati. Si tratta di una manomissione del contachilometri, che viene scaricato e riportato a zero, o comunque con molti chilometri in meno rispetto a quanti ne abbia effettivamente percorsi l'auto. Questo permette di rivendere le auto usate, o aziendali, a prezzi maggiorati in quanto più una macchina è stata utilizzata su strada, più il suo prezzo di listino si abbassa.
Da oggi però la tecnologia potrà impedire queste tipologie di truffe. L'ente di certificazione tedesco TUV Rheinland, insieme a Bosch, si è messo al lavoro per studiare una tattica atta ad impedire la manomissione fraudolenta dei contachilometri. L'annuncio è stato dato dall'amministratore delegato del Gruppo Volkmar Denner durante la Bosch Connected World a Berlino. Secondo i dati riportati nella sola Germania questo tipo di truffe causa dei danni economici per circa 6 miliardi di euro, numeri estremamente più alti se parliamo di un mercato europeo. Per impedire tutto questo si sta studiando un diario di bordo digitale che possa essere inserito all'interno dei computer dell'auto in modo che l'effettivo chilometraggio sia registrato da questo dispositivo. Con un'app per smartphone poi si potranno “leggere” i dati dell'auto, compresi i chilometri percorsi, verificando quindi se corrispondano a quelli del contachilometri. In caso di vendita dell'auto poi il sistema Bosch-TUV rilascerà un certificato che indichi con precisione i chilometri in questione, e questo potrà essere anche condiviso su internet e sui siti di vendita auto di seconda mano.
Foto da Pixabay