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Arrivi tardi a scuola? Dovrai zappare la terra
Gli studenti di una scuola di Nuoro costretti a lavorare la terra per punizione.
Il preside di un liceo artistico di Nuoro ha scelto di punire in modo particolarmente educativo i ritardi dei suoi studenti, facendogli zappare la terra nell’ettaro di terreno incolto che circonda la scuola. Una pena d’altri tempi che non piacerà agli alunni ma potrebbe rivelarsi estremamente utile sotto più punti di vista: innanzitutto servirà per invogliare i ragazzi ad essere più attenti al loro comportamento, e poi questa costruttiva sanzione permetterà di riqualificare l’istituto, rendendolo più bello e curato. Questa scelta, infatti, si inserisce all’interno di un progetto che si chiama “Un milione di alberi” che punta a valorizzare la scuola attraverso la creazione di un parco.
L’idea arriva nel periodo giusto: mai come in quest’epoca gli studenti sono stati distanti dai lavori manuali, dalla terra, dalla natura, perchè così presi dalla vita virtuale e troppo impegnati a curare la loro immagine sui social network. Questa è la buona occasione per riscoprire pratiche giudicate male ed in realtà necessarie, quale il contatto con la terra, anche per sfatare una volta per tutte il luogo comune secondo cui il lavoro intellettuale e quello manuale si escludono a vicenda.
L’Istituto superiore “Ciusa” di Nuoro non è stato il primo a sperimentare queste pratiche, in altre scuole si è già scelto di punire gli studenti con lavori utili alla scuola come quello in biblioteca, oppure facendogli pitturare un’aula, con l’obiettivo di valorizzare l’alunno anche quando sbaglia.