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28 Aprile 2017
Il giapponese Yoneji Inamura negli anni ‘70 ha omaggiato il Budda in un modo originale: ha realizzato una statua con 20mila scarabei morti. L’artista ha impiegato sei anni per raccogliere gli insetti necessari, il procedimento ha richiesto tanta pazienza ma è stato facilitato dal fatto che l’uomo vivesse nei pressi di una campagna. Si dice che Inamura, quando lavorava come ferroviere, abbia avuto un’illuminazione: notò, infatti, che le corna degli scarabei assomigliavano alle dita della divinità. Altre voci fanno riferimento al fatto che il giapponese giocasse nella campagna con dei bambini che amavano dare la caccia agli insetti e con loro fu facile cacciarne tanti.
Se per un certo periodo quest’opera ha avuto una buona notorietà, dopo qualche anno dalla sua realizzazione invece è stata dimenticata. Le reazioni all'epoca furono controverse: oltre agli apprezzamenti, non sono mancate le critiche all’artista, che fu accusato di essere crudele nei confronti dei tantissimi coleotteri uccisi. Di questa sua opera, comunque, Inamura non si è mai pentito. Al contrario ne va fiero poichè in essa vede non solo un tributo al Budda, ma anche agli scarabei che attraverso questo suo progetto sono diventati eterni.
Dopo tanti anni questa scultura è tornata alla ribalta, grazie all’interesse di un museo di Tokyo che ha deciso di esporla, valorizzandola e dando a tutti la possibilità di apprezzarla.
:این مجسمه در سال ۱۹۷۸ توسط مردی به نام یونجی اینامورا ” Yoneji Inamura” ساخته شده است. او مجسمه بودا را با استفاده از هزاران سوسک ساخته است pic.twitter.com/FrtiknQnPl
— Mitra (@mitra8531) 17 aprile 2017
Photo credit: Twitter